Si chiama Ciro De Crescenzo l’uomo che sabato sera, intorno alle 23, si è presentato presso il pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini di Napoli per una ferita d’arma da fuoco alla gamba destra. L’uomo, classe ’82, ai carabinieri della compagnia Napoli Centro, che lo hanno interrogato dopo essere stati allertati dal personale medico, ha riferito di essere rimasto vittima di un tentativo di rapina ad opera di alcuni sconosciuti. Secondo il suo racconto, il 39enne, sarebbe stato avvicinato dai suoi aggressori mentre si trovava nei pressi della sua abitazione di via Salita Concordia, nel quartiere Montecalvario. Alla richiesta dei malviventi di consegnare denaro e altri oggetti di valore, De Crescenzo avrebbe, però, reagito dando vita a una colluttazione durante la quale uno dei malviventi ha esploso il colpo che lo ha ferito agli arti inferiori. Una ricostruzione, però, che non avrebbe convinto del tutto gli investigatori dell’Arma che, anzi, sospettano che dietro il ferimento possa nascondersi un’altra storia. Un sospetto alimentato dalla carriera criminale di De Crescenzo. Imparentato con i gestori della piazza di spaccio nota come la Sposa, una delle più remunerative del centro storico di Napoli, in passato, era finito più volte nei guai per diversi reati.
La sua specialità, tuttavia, sarebbero state le rapine di Rolex, attività che avrebbe esportato anche al di fuori dei confini cittadini. Nel 2011, ad esempio, fu arrestato a Genova dopo aver messo a segno un colpo ai danni di un noto armatore al quale, servendosi di una pistola ad aria compressa modificata, aveva sottratto un prezioso Patek Philippe dal valore di circa 10.000 euro. De Crescenzo, tuttavia, fu intercettato subito dopo la rapina e arrestato dopo un rocambolesco inseguimento che si concluse solo quando il rapinatore, perso il controllo dello scooter su cui viaggiava, cadde rovinosamente al suolo procurandosi una distorsione alla gamba. Successive indagini accertarono che De Crescenzo, insieme ad alcuni complici, ogni settimana raggiungeva il capoluogo ligure per mettere a segno le rapine a danno di facoltosi commercianti e imprenditori. Particolarmente fantasiosa fu la giustificazione che fornì agli investigatori che lo arrestarono. A questi, infatti, disse che era un amante degli orologi di valore, motivo per il quale metteva a segno le sue rapine. Quindi, dopo aver scontato la pena, il rientro a Napoli dove, questo il sospetto degli investigatori, avrebbe ripreso la sua attività di rapinatore. Attività, però, che potrebbe essergli costata cara. Tra le varie ipotesi al vaglio, infatti, c’è anche quella che De Crescenzo possa essere stato punito per aver rapinato la persona sbagliata.