SALERNO – “Mai come in questa fase politica il Sud deve avere un ruolo di primo piano ed una classe dirigente forte che torni ad essere protagonista in Italia. Sia perché si tratta di un territorio in cui i margini di crescita economica sono ancora molto elevati, sia perché, proprio a partire dalle identità
e dai valori che sono rappresentati dalla cultura meridionale, si può dar vita ad un modello di sviluppo che non contempli esclusivamente il dato crudo dell’economia, ma che lo innesti su un processo di crescita che sia, innanzitutto, mirata ad una migliore qualità della vita e ad una attenzione per i ceti sociali più svantaggiati, così come è sempre stato nel sistema di valori del popolarismo”.
Così, Giuseppe Fioroni responsabile per il Welfare del Pd, che ha scelto la città di Salerno (unica data in Campania), per l’iniziativa ‘Il domani d’Italia visto dal Sud’, che fa riferimento alla storica testata diretta dal sacerdote Marchigiano Romolo Murri (‘Il domani d’Italià) e tornata alle stampe da circa un anno per volontà dell’ex ministro, in programma venerdì 23 marzo alle ore 17 presso l’Hotel Mediterranea in via Salvador Allende. “Dal territorio salernitano – spiega il consigliere provinciale del Pd Simone Valiante e coordinatore della manifestazione – può arrivare la proposta per un nuovo modello di sviluppo che veda come protagonista il Mezzogiorno d’Italia e che punti a coniugare la crescita economica con la solidarietà sociale ed il forte senso di identità che il Sud esprime.
Un messaggio per un’idea di politica che si leghi alle migliori tradizioni del cattolicesimo democratico ma che guardi, soprattutto, al futuro e che promuova i giovani in una visione della politica come strumento di rilancio delle radici culturali ed identitarie del Sud”. Sul palco della manifestazione ci saranno: Lorenzo Cesa (segretario nazionale Udc); Vincenzo De Luca (sindaco di Salerno); Raffaele Fitto (già ministro e presidente Regione Puglia del Pdl); Fabrizio Barca (ministro Coesione territoriale), che saranno intervistati da Angelo Di Marino (direttore de ‘la Citta”); Gianni Molinari (caporedattore de ‘Il Mattino’) e Gabriele Bojano (caporedattore de ‘Il Corriere del Mezzogiorno’).