Usando un’iperbole si può dire che in proporzione i costi per la pubblica illuminazione di Sant’Arpino sono maggiori di quelli spesi per allestire il suggestivo spettacolo delle Luci d’Artista a Salerno. Per la riattivazione di alcuni punti luce infatti l’amministrazione griffata Di Mattia ha sborsato la bellezza di 19.200 euro con l’affidamento dei lavori alla ditta G.A.F.A. di Luigi Guida farcito di irregolarità. Almeno è quello che sostengono i consiglieri di opposizione Salvatore Lettera, Iolanda Boerio, Nicola Della Rossa, Francesco Pezone e Anna Pezzella. Gli esponenti della minoranza hanno chiesto un riscontro urgente al sindaco e all’assessore alla Pubblica illuminazione Speranza Belardo, oltre che al responsabile del procedimento Vito Buonomo, al segretario generale Stefania Pignetti, all’Anac, al prefetto di Caserta e alla Corte dei conti. Nel mirino è finita la determina n. 1 del 16.02.2022 adottata dall’Utc. “Nella determina – si legge nella nota protocollata dall’opposizione – non vi è alcun riferimento circa le specifiche della trattativa effettuata sul MePA, e nello specifico tutti gli atti prodromici e consequenziali alla determina richiamata in oggetto (capitolato speciale di appalto, lettera di invito, computo metrico, disciplinare di gara come dalle Linee guida n. 8 – Anac”. C’è di più. Nel provvedimento dell’ufficio tecnico non è richiamata la determina a contrarre.
“Quando si parla di determina a contrarre o, secondo legge, atto equivalente, – fanno notare i consiglieri di minoranza – si deve intendere evidentemente il decreto a contrarre ai sensi dell’art. 32, comma 2, del Codice dei contratti, risultando complesso individuare un atto equivalente alla determina a contrarre, visto che quest’ultima deve contenere la prenotazione dell’impegno di spesa, nel rispetto della normativa contabile non derogata dalla citata norma emergenziale”. Uno dei punti più deboli della determina incriminata è rappresentato dal mancato richiamo al criterio di scelta dell’operatore e alle motivazioni che hanno determinato tale scelta. In questo senso giurisprudenza recente “sottolinea come negli affidamenti diretti nel sotto soglia comunitaria la stazione appaltante deve motivare in merito alla scelta dell’affidatario, dando dettagliatamente conto del possesso, da parte dell’operatore economico selezionato, dei requisiti richiesti nella determina a contrarre o nell’atto ad essa equivalente, della rispondenza di quanto offerto all’interesse pubblico che la stazione appaltante deve soddisfare, di eventuali caratteristiche migliorative offerte dall’affidatario, della congruita del prezzo in rapporto alla qualità della prestazione, nonché del rispetto del principio di rotazione”. I firmatari della nota fanno notare che: “L’eventuale previsione della possibilità di consultare più preventivi non impedisce la successiva negoziazione con l’appaltatore che abbia presentato un preventivo ritenuto congruo da parte della stazione appaltante. Inoltre, se il procedimento dell’affidamento diretto, pur con previa richiesta di preventivi, (oggi anche rafforzato a causa “dell’emergenza sanitaria in atto”), lascia libero il RUP di individuare il prodotto più rispondente alle proprie esigenze” è pur sempre obbligatorio che di questo il RUP dia chiaramente atto nel provvedimento di affidamento”. Insomma, a detta dell’opposizione, il provvedimento adottato dall’Utc è viziato da palesi illegittimità procedurali. A destare maggiore allarme è il costo del servizio, anche sulla scorta di un altro recente intervento di manutenzione straordinaria della pubblica illuminazione costato ben 18mila euro. Non a caso Lettera, Boerio, Della Rossa, Pezone e Pezzella pongono come termine di paragone i costi sostenuti per l’intero anno dai Comuni limitrofi. Dagli allegati alla nota è facilmente riscontabile come negli altri enti locali gli importi siano nettamente inferiori a quelli impegnati dal Comune di Sant’Arpino. Come se non bastasse i componenti della minoranza rimarcano che la determina non risulta conforme alla normativa nemmeno dal punto di vista della regolarità contabile. Insomma sull’affidamento ci sono poche luci… e tante ombre.
Mario De Michele