Omicron in Italia. Nella settimana dal 23 al 29 marzo aumenta l’occupazione dei posti letto in area medica da parte dei pazienti con Covid-19 e si inverte la tendenza in terapia intensiva, che era ormai da diverse settimane in calo. I ricoveri con sintomi sono stati 9.740 rispetto a 8.969 della settimana precedente, pari a +8,6%, mentre 487 i ricoveri in terapia intensiva rispetto a 455, pari a +7%. Dopo 6 settimane consecutive di calo, invece, iniziano a ricrescere i decessi: sono 953 negli ultimi 7 giorni (+ 3,1%) con una media di 136 al giorno rispetto ai 132 della settimana precedente. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Dopo due settimane di netto incremento, dal 23 al 29 marzo c’è stata una sostanziale stabilità dei nuovi casi di Covid-19, che sono stati 504.487 rispetto a 502.773 della settimana precedente (+0,3%). Nello stesso arco di tempo, aumentano del 5,5% gli attualmente positivi (1,26 milioni rispetto a 1,20). Gimbe poi precisa come «in questo momento sia difficile fare previsioni». Aumentano del 3,2% i tamponi effettuati, passati da 3,2 milioni del 16-22 marzo a 3,3 milioni. Il tasso medio di positività dei molecolari è stabile a 13,4%, mentre quella degli antigenici si riduce al 15,7%. «Si tende a identificare la scadenza dello stato di emergenza con la fine della pandemia, che ovviamente non può coincidere con una scadenza burocratica», anche perché, soprattutto la data va di pari passo con una circolazione virale elevata. Lo mostra il fatto che al 30 marzo si «registrano ancora più di 500 mila nuovi casi in 7 giorni con oltre 1,26 milioni di casi positivi in due settimane e quasi 1000 decessi a settimana», spiega ancora Gimbe che formula 10 raccomandazioni per un’estate il più possibile tranquilla e per arrivare preparati alla prossimo autunno-inverno. Le 6 raccomandazioni rivolte a chi amministra invitano a «mantenere l’obbligo di mascherine al chiuso e nei luoghi affollati sino a quando la circolazione del virus non si sarà sensibilmente ridotta» e mettere in campo interventi di comunicazione efficaci al fine di vincere l’esitazione vaccinale; così come implementare interventi di formazione per i medici di medicina generale affinché prescrivano tempestivamente i farmaci antivirali ai soggetti a maggior rischio di malattia severa. Particolare accento è posto sulla necessità di migliorare areazione di spazi chiusi «per le quali si attendono ancora le linee guida nazionali», «potenziare il sistema di sequenziamento delle varianti virali» e pianificare la campagna vaccinale autunnale ai fini di un’eventuale somministrazione della quarta dose per i soggetti a maggiore rischio. Le 4 raccomandazioni individuali sono: completare il ciclo vaccinale con 3 dosi (4 per le persone immunocompromesse), continuare ad indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, ma anche all’ esterno in condizioni di assembramento e quando si è a contatto con persone fragili. Ma anche eseguire il tampone in caso di sintomatologia compatibile con Covid-19 e rispettare l’isolamento in caso di positività o in presenza di sintomatologia compatibile con Covid-19 nell’attesa del tampone.

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