Mentre le tariffe per la gestione dei rifiuti si avvicinano a 250 euro a famiglia nel 2012, permangono forti ostacoli alla diffusione della raccolta differenziata, con i comuni meno ‘virtuosi’ che sono spesso anche i piu’ costosi in termini tariffari-tributari. E’ quanto emerge da uno studio di Federconsumatori-Creef (Centro ricerche economiche, educazione, formazione) su 44 citta’.
La tariffa media negli ultimi anni e’ cresciuta a un tasso doppio rispetto all’inflazione passando dai 218 euro medi del 2007 ai 240 del 2010. Il massimo della spesa procapite si registra a Napoli (453 euro nel 2010) dove la percentuale di raccolta differenziata e’ la piu’ bassa (17,7%), molto inferiore alla media nazionale (31,7%) e pari a circa un terzo di quella dei comuni piu’ virtuosi come Reggio Emilia (56,4%), Treviso (54,6%) e Ravenna (54%). Qui la tariffa media e’ piu’ bassa, rispettivamente 214 euro, 216 euro e 200 euro e siamo vicini al podio dei comuni piu’ convenienti per tariffe: Ancona (164 euro), Firenze (177 euro) e Pesaro (188 euro). In fondo alla classifica della convenienza, subito prima di Napoli, troviamo invece due comuni che non brillano nella raccolta differenziata: Roma (377 euro, 22% di differenziata) e Venezia (267 euro, 35,6% di differenziata).