Udienza lunga e concitata oggi al processo su riciclaggio e ristorazione nel quale e’ imputato, tra gli altri, l’ex capo della Squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani. Per circa sette ore, nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, gli avvocati del collegio difensivo hanno sottoposto al controesame il pentito Salvatore Lo Russo, ex capo dell’omonimo clan camorristico e per anni confidente di Pisani. In particolare alle domande poste dai difensori del dirigente di polizia, Giovanni Cerino e Salvatore Nugnes, Lo Russo ha risposto discostandosi in alcune occasioni dalle dichiarazioni che aveva rilasciato ai pm nel corso delle indagini preliminari. Cerino e Nugnes hanno depositato una sessantina di relazioni di servizio scritte da Pisani nel periodo compreso tra il 1997, anno in cui conobbe Lo Russo, al 2007, anno in cui l’ex boss fu arrestato.
Nei documenti, indirizzati ai suoi superiori e finora tenuti segreti, il poliziotto riportava minuziosamente gli argomenti di conversazione con il confidente e le rivelazioni che questi gli faceva sui clan camorristici di citta’ e provincia, su omicidi, latitanti e traffici clandestini. Uno spaccato di storia della camorra, dunque, che in gran parte non figura nei verbali di Lo Russo agli atti dell’inchiesta. Il pentito, tuttavia, ha ribadito piu’ volte, sia nei verbali sia in aula, che ”a Pisani dicevo tutto quello che sapevo”, affermando di non ricordare con precisione gli argomenti di tutte le conversazioni con il poliziotto. Il dirigente di polizia ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee sui rapporti con il confidente: ”Ritengo – ha detto – che qui non si fa solo un processo all’imputato Pisani, ma anche al funzionario di polizia e al capo della squadra mobile”. Di conseguenza, ”ci sono riflessi diretti o indiretti sull’ufficio”. Le relazioni di servizio sono ”una rappresentazione di un rapporto istituzionale durato dieci anni sulla cui autenticita’ riferiranno i miei superiori”. Pisani inoltre ha rivendicato ”la trasparenza dell’operato della squadra mobile negli ultimi 20 anni”. I difensori hanno sottolineato alcuni passaggi delle deposizioni del pentito in cui l’ex capo della squadra mobile viene descritto fortemente in imbarazzo di fronte al tentativo di fargli accettare regali. Lo Russo, che sostiene di avergli dato 90.000 euro in tre tranche, ha precisato che in un primo momento, quando la sua collaborazione era appena cominciata, non intendeva parlare dei presunti illeciti compiuti da Pisani, ma che successivamente, quando gli fu chiaro che la sua famiglia non l’avrebbe seguito nella scelta di recidere i legami con la criminalit… organizzata, aveva deciso di raccontare tutte le vicende di cui Š a conoscenza.