NAPOLI – Ancora emergenza morti bianche in Campania. Un fenomeno che non accenna a diminuire: segno di quanto continui ad essere importante diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro, soprattutto nei cantieri, i luoghi di lavoro più pericolosi. E di quanto, per fare questo, occorra parlare tutti la stessa “lingua”. Di questo e di molto altro si discute in occasione della “III Giornata Nazionale per la Sicurezza nei cantieri edili”, di scena il 30 marzo a Napoli.

Organizzato da Federarchitetti, Sindacato Nazionale che tutela i diritti degli Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti, l’evento quest’anno si fa in quattro: si svolge contemporaneamente anche a Roma, Milano e Catania. L’organizzazione su tutto il Sud Italia è affidata a Federarchitetti Regione Campania, che dà appuntamento nel capoluogo partenopeo presso il Centro Congressi Partenope (Via Partenope 36).

 

SESSIONE MATTUTINA: L’IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO, PRIMA E DURANTE LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA

Qual è il ruolo del professionista per l’incolumità dei lavoratori nei cantieri? Qual è l’importanza della formazione per determinare condizioni di lavoro sicuro? Sono alcuni degli interrogativi affrontati nel corso della giornata che conta l’adesione della Presidenza della Repubblica ed il patrocinio, tra gli altri, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro del Lavoro, del Consiglio Nazionale degli Architetti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, di Expo 2015 e della Regione Campania. Secondo l’ultimo rapporto annuale regionale Inail, la consistente diminuzione degli incidenti killer registrata in Italia nel 2010, pari a quasi il 10 per cento rispetto al 2009, non trova però riscontro in Campania, dove si registra un aumento rispetto all’anno precedente. L’andamento negativo riguarda, in particolare, le province di Caserta (18 casi mortali rispetto ai 10 del 2009), Avellino (8 casi mortali rispetto ai 4 del 2009) e Salerno (21 casi mortali rispetto ai 18 del 2009). Mentre nelle province di Napoli e Benevento il numero dei lavoratori vittime di infortuni mortali nel 2010 diminuisce. Dati che fanno emergere l’importanza della formazione professionale come strumento di prevenzione infortunistica. Proprio a tal fine, la prima parte della giornata, a partire dalle ore 9,00 e coordinata dall’architetto Pasquale Iaselli, presidente di Federarchitetti Caserta, cura l’approfondimento di alcune tematiche che interessano gli addetti ai lavori nei cantieri edili. In particolare, si parla di: Piani di sicurezza alla luce del Nuovo Regolamento Lavori Pubblici, a cura degli ingegneri. Fulvio ed Ennio Campagnuolo; Formazione negli studi professionali, a cura dell’architetto Nazzareno Iarrusso (Fondo Professioni); Responsabilità nell’attività di coordinamento della sicurezza e corretta redazione del Piano, a cura dell’ingegnere Renato Pingue, Direttore Ispettorato del Lavoro di Napoli. Alle 12.00, proiezione del cortometraggio “Lavori in corto” realizzato da Federarchitetti. Dopo la pausa caffè, si esporranno esempi concreti di attività di coordinamento della sicurezza in cantieri complessi, prendendo in esame il caso del Fronte del Mare di Salerno.

 

SESSIONE POMERIDIANA: SINERGIA TRA ATTORI PUBBLICI E PRIVATI PER NUOVE PROPOSTE

Il professionista è l’anello della catena della sicurezza nel cantiere: ma è l’anello debole? Tante le personalità a confronto anche su questo tema e sulla necessità di una sempre più proficua sinergia tra gli attori nel corso della tavola rotonda pomeridiana, moderata dall’architetto Stefano Meo, presidente di Federarchitetti Avellino e vice presidente Federarchitetti area Sud Italia. Il convegno prende il via alle ore 15.00 con gli interventi dell’architetto Marco Ciannella, presidente Confedertecnica Regione Campania, l’architetto Paolo Pisciotta, consigliere nazionale Ordine degli Architetti P.P.C., l’ingegnere Luigi Vinci, delegato dal Consiglio nazionale Ordine degli Ingegneri e Presidente dell’Ordine di Napoli, l’onorevole Marcello Taglialatela, assessore all’Urbanistica della Regione Campania. Alle 16.30, interviene al tavolo Nicola Agosta, direttore regionale Ispettorato del Lavoro. Atteso anche l’intervento di Emidio Silenzi, direttore regionale Inail. Invitato il mondo dell’associazionismo e dei sindacati, i cui interventi sono in programma per le 17.00: Ance Campania (in attesa di conferma), Giovanni Sannino – Segretario Regionale Fillea Cgil, Giovanni D’Ambrosio – Segretario Regionale Filca Cisl, Luigi Ciancio – Segretario Regionale Feneal Uil, Raffaele Ievolella – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro. A chiusura dei lavori, in programma l’intervento dell’onorevole Edoardo Cosenza – Assessore Lavori Pubblici Regione Campania. Attesi anche l’onorevole Severino Nappi – Assessore Lavoro Regione Campania (in attesa di conferma) e l’onorevole Stefano Caldoro – Presidente Regione Campania (in attesa di conferma). Infine, alle 18.40, dibattito e conclusioni seguiti da light buffet.

LAVORATORI STRANIERI: AL VIA UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE

Come relazionarsi con cantieri spesso multietnici? A fronte di ciò, alle ore 16,00, sarà presentato nel corso del convegno pomeridiano, un video, prodotto da Federarchitetti, dal titolo “C’era un rumeno a Roma”, che intende raccontare il problema della sicurezza in edilizia con la complicazione della comunicazione in una Italia alle prese con la globalizzazione. Calando nuovamente la lente sul report Inail, il dato campano degli infortuni di lavoratori stranieri segna in tal senso una riduzione seppur molto contenuta rispetto alla flessione rilevata sull’andamento generale degli infortuni nella regione. Disaggregando il dato per Paese di origine dell’infortunato straniero, la percentuale più alta di infortuni denunciati è quella relativa ai lavoratori rumeni, che si attesta attorno al 15 per cento del totale. Negativo il bilancio dei casi mortali, che nel 2010 aumentano rispetto all’anno precedente.

MEO E IASELLI: CONDIVISIONE NECESSARIA PER RISOLVERE IL PROBEMA SICUREZZA

Stefano Meo: “Ci abbiamo messo quasi venti anni dalla Direttiva Europea per far comprendere che era necessaria una formazione e cultura della sicurezza nei cantieri. Ed oggi ci sono ancora tante lacune da colmare. Solo se c’è condivisione da parte di tutte le associazioni, da parte dei rappresentanti dei lavoratori, delle categorie di professionisti come architetti ed ingegneri che svolgono l’attività del coordinamento della sicurezza, e da parte delle istituzioni, che devono normare in tal senso si può avere una maggiore tutela. Fino a quando ci sarà anche un solo incidente su un cantiere c’è necessità sempre di avere una discussione aperta affinché ciò non accada”.

Pasquale Iaselli: “Il coordinatore della sicurezza deve mettere in atto tutte le conoscenze e le procedure perché gli attori della produzione edilizia, imprese e lavoratori, lavorino in un ambiente sicuro e sereno. Dobbiamo fare tutti uno sforzo ulteriore perché al tecnico sia garantita alta formazione e sia messo in condizioni di operare con professionalità, serenità e soddisfazione”.

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