Il film è Ecco bombo. Il primo capolavoro di Nanni Moretti. Il dialogo telefonico è celebre, almeno per gli appassionati di cinema. Michele Apicella, alter ego del regista, è dimidiato. Non sa se andare o no a una festa: “No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no…ah no: se si balla non vengo. No, no…allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao”. A differenza di Apicella-Moretti, Gennaro Oliviero non ha mai avuto dubbi: alla presentazione di stamattina (3 settembre) a Caserta dei candidati del centrosinistra alle politiche non ci sarebbe andato nemmeno sotto tortura. E l’assenza del presidente del consiglio regionale si è fatta notare, eccome. Oliviero ne andrà fiero. Ma a continua a non capire ciò che ha capirebbe anche un infante: con i suoi pacchiani errori sta inondando di favori Stefano Graziano, proprio colui che vorrebbe boicottare alle elezioni. Uno con un minimo di strategia avrebbe fatto la mossa politica più semplice di questo mondo: presenziare all’iniziativa promossa dal partito regionale e provinciale. Spiazzando tutti. Costringendoli ad applaudirlo. Poi avrebbe continuato a ostacolare Graziano. Ma almeno avrebbe salvato la faccia. E soprattutto avrebbe tamponato la falla che si è aperta nella sua stessa componente. In molti olivieriani è sorto il dubbio, confermato ogni giorno da un nuovo clamoroso strafalcione, che il loro leader abbia perso lucidità a causa della sua esclusione dalle liste decisa da Roma. “Che senso ha fare la guerra al segretario Enrico Letta in campagna elettorale?”, si chiedono tanti amministratori locali, dirigenti e militanti che sostengono Oliviero. E hanno perfettamente ragione. Il suo errore più grave e imperdonabile è quello di aver confuso la campagna elettorale con il congresso del Pd. Anche un iscritto all’asilo della politica non commetterebbe uno stupidaggine del genere. Come fa Oliviero a comprendere che non partecipando alla presentazione dei candidati alle politiche ha fatto uno sgarro ai vertici regionali e nazionali? All’incontro c’era Francesco Boccia, nominato da Letta commissario del Pd campano. Si è collegato in via telematica Matteo Mauri, nominato da Letta commissario del Pd casertano. Era presente Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo. L’assenza di Oliviero è uno schiaffo a Letta non a Graziano. Elementare, Watson! Con la conseguenza politica che il presidente del consiglio regionale sta facendo di tutto per rendere ancora più forte la posizione, già blindata, di Graziano. Che, per inciso, direttamente Letta ha indicato nel listino bloccato della Camera. Continuando su questa falsa riga Graziano regalerà a Oliviero un cesto a Natale e a Pasqua vita natural durante perché il suo più grande “alleato” è proprio il timoniere del parlamentino campano. Oliviero è l’unico essere senziente del pianeta terra a non averlo capito. La sua condotta politicamente insostenibile ha aperto praterie a tutti quelli che non fanno parte della sua corrente. Oltre a Graziano, già eletto parlamentare, ne beneficia, tanto per fare un nome, il sindaco di Caserta Carlo Marino, mai come in questa fase centrale nel Pd. Ovviamente i destinatari dei regali di Oliviero ringraziano e mettono altro fieno in cascina senza alimentare polemiche. A loro va di lusso. Non a caso, ai microfoni di Campania Notizie, Stefano Graziano fa il “gran signore” e dichiara serafico: “Oliviero? Penso che voterà per il Pd”. Oliviero non voterà mai. Questo è certo. Ma sta facendo di tutto per far votare per i dem anche quelli della sua squadra. Molti dei quali ormai lo considerano un walking dead.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO GRAZIANO