Che importanza assume il settore privato nella sanità campana? E che sviluppi avrà la sanità pubblica della nostra regione con la spesa prevista dai bandi del Pnrr? Quale sarà la sinergia tra pubblico e privato nel prossimo decennio? Interrogativi importanti e ricchi di prospettiva a cui ha risposto, nel corso del Premio Sele, il Direttore Scientifico e Responsabile del Dipartimento Salute Anci Campania Antonio Salvatore. Un approfondimento complesso, quello di Salvatore, considerato tra i principali esperti del settore, con cifre e sottolineature a margine, che punta a dimostrare come, attraverso i progetti previsti dal Pnrr, sarà ridotta la percentuale di spesa sanitaria rivolta al settore privato, circa il 30%, in quanto l’obiettivo è quello di garantire un sistema territoriale intermedio che riduca le ospedalizzazioni e i ricoveri nei grandi ospedali al fine di decongestionarli. Gli investimenti saranno, dunque, rivolti alla creazione di strutture territoriali con corredo di medici di base fino ai cosiddetti ospedali di comunità, strutture volte ai ricoveri meno gravi. Inoltre, gli investimenti interesseranno anche la digitalizzazione delle strutture sanitarie e l’adeguamento degli ospedali in particolare nelle aree metropolitane (ciò interessa principalmente la provincia di Napoli).

Antonio Salvatore

Risorse importanti per la nostra regione che dovranno essere utilizzate per un salto di qualità della sanità campana dopo quasi dieci anni di commissariamento. Il primo focus è quello rivolto all’«espatrio» degli ammalati campani. Sono infatti circa 473 i milioni spesi dalla Regione Campania in mobilità sanitaria ‘passiva’, ovvero le migrazioni dei cittadini campani verso altre parti d’Italia per essere curati. Dal 2011 al 2018, gli anni del commissariamento, la Campania ha speso quasi 2 miliardi e mezzo per la migrazione dei propri ammalati. I dati stimano, inoltre, che la Regione Campania riceva circa 40 euro in meno per ogni cittadino rispetto alla media nazionale. Questo numero moltiplicato per i circa sei milioni di abitanti corrisponde a circa 300milioni di euro in meno a cui vanno sommati agli altri 300 milioni della migrazione sanitaria (tolti i 170 delle migrazione attiva). Con il Decreto MI.SA. del 20 Gennaio 2022, sono stati ripartiti circa 8 mld di euro, di cui 6,6 mld sul Pnrr per ridurre questo gap e migliorare la qualità delle nostre strutture sanitarie e fornire al cittadino un servizio migliore. La nuova sanità territoriale della Regione Campania avrà: 169 Case della Comunità – Poliambulatori e con attività socio-sanitaria; 45 Ospedali di Comunità con 20 PL per cure a bassa intensità e breve degenza; 58 Centrali Operative Territoriali (COT) per la continuità assistenziale; l’acquisto di 7 nuove Risonanze Magnetiche e di 47 Tac; e per la digitalizzazione delle Asl sono previsti ben 160 milioni di euro.

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