“Per rispetto istituzionale- abbiamo atteso, invano, che il sindaco informasse la cittadinanza, prima ancora che noi, sull’andamento politico ed amministrativo del governo cittadino, visti i “cambi di casacca” e le prese di distanza (da cosa, poi, ancora non è dato sapere) registrati negli ultimi tempi. Si è ritenuto opportuno, invece, pubblicare il solito post di “propaganda”. Evidentemente al sindaco sarà sfuggita un’altra citazione del suo filosofo preferito J. P. Sartre: “Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche”. Riteniamo, pertanto, doveroso un nostro intervento, questa volta pubblico. Avremmo preferito aspettare ancora qualche giorno per non turbare il clima della campagna elettorale e le operazioni di voto, ma la misura è colma ed è arrivato per noi il momento di dire basta! Siamo stati fin troppo pazienti. Ed è meglio chiarire subito che, nonostante mistificazioni e strumentalizzazioni (passate, presenti e, sicuramente, future), non è assolutamente una ricerca di poltrone. Basti pensare che abbiamo votato sulla fiducia, senza un minimo di coinvolgimento e “turandoci il naso”, sia il bilancio di previsione che, a distanza di un mese, il successivo assestamento. Se avessimo avuto brama di occupazione di potere, avremmo preteso le nomine prima di approvare tali atti. Così non è stato e non sarà! Abbiamo cercato, con grande senso di responsabilità politica ed istituzionale, in tutti i modi possibili, di “raddrizzare la rotta”. Anche appena un mese fa, abbiamo sollecitato con un documento, l’ennesimo inviato al sindaco, documenti sempre condivisi e sottoscritti dall’intero gruppo, un cambio di passo di un’amministrazione che si è caratterizzata, nel corso del tempo, solo per la “gestione dell’ordinario”. Ancora una volta il documento è rimasto lettera morta! I cittadini di Orta meritano ben altro. Un’amministrazione impegnata a garantire, in qualche modo, solamente l’ordinario, senza una visione, un minimo di programmazione politica ed amministrativa, non può essere considerata nostra.
Per senso istituzionale e per responsabilità politica abbiamo evitato di pubblicizzarlo all’esterno, ma in ogni occasione e con ogni mezzo: • Abbiamo chiesto che in cima all’agenda politica, prima di ogni altra cosa, venisse posta per essere affrontata a viso aperto e senza giocare in difesa, la madre di tutte le questioni: quella urbanistica strettamente collegata all’emergenza democratica che, ancora oggi, scuote la nostra comunità. Rileviamo, invece, che si preferisce “ridimensionarla” approntando una difesa ad oltranza, a tratti anche farsesca, della vittima di turno, dimenticando, di fatto, le vittime precedenti, altre presenti e quelle “future”, senza avviare un’azione collegiale, politica ed istituzionale, che, con determinazione ed incisività, ripristini un minimo di agibilità democratica sul nostro territorio, ponendo fine ad una stagione che si trascina, ormai, da troppo tempo. • Abbiamo chiesto, invano, una riorganizzazione della macchina amministrativa, per dare maggiore slancio all’attività di governo e per evitare che si consolidassero “rendite di posizione”. • Abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento nelle scelte politiche ed amministrative mettendo a disposizione tutte le nostre energie con una ridistribuzione di tutte (e sottolineiamo tutte) le deleghe per cercare di approntare, in maniera collegiale e nel migliore dei modi possibili, le problematiche che interessano i nostri concittadini. Sicuramente avremmo potuto condividere le responsabilità sul cimitero (vecchio e nuovo), sui buoni libro, sulla raccolta rifiuti (sempre in affanno) e sulla refezione scolastica. Qualcuno, però, continua a blaterare che non abbiamo voluto assumerci responsabilità di governo. • Abbiamo sollevato tutte le nostre rimostranze sull’affidamento ad una società esterna della gestione ordinaria dei tributi. Praticamente un servizio che costa complessivamente circa 270.000 euro. Un servizio che veniva effettuato dagli uffici e che, sotto la gestione commissariale, si decise di “esternalizzare”. Si è preferito, invece, riaffidare il servizio con l’unico risultato di aumento delle tariffe e di invio di cartelle pazze. Con notifiche per l’anno in corso a contribuenti non più residenti da anni. Con cartelle assurde ad istituzioni ed associazioni fortemente impegnati per il sociale. Noi che abbiamo per anni combattuto per una pressione fiscale più equa, per una tari che tenesse conto sia della composizione del nucleo familiare sia della metratura dell’abitazione e che, in un momento di profonda crisi, andasse incontro alle famiglie ed agli operatori commerciali, combattendo l’evasione, quella vera, quella che, una volta accertata, si nasconde dietro ricorsi e controricorsi in cui il comune arranca anche nelle opposizioni. • Abbiamo chiesto di affrontare, rapidamente, questioni inerenti i lavori pubblici, senza arrivare alle scadenze e ai troppo frequenti affidi diretti dei lavori; registriamo ritardi e soprattutto superficialità nell’approccio ai problemi che si trascinano da anni ed anni, come il rifacimento delle strade comunali: in un primo momento, per un’assoluta assenza di coordinamento fra settori della pubblica amministrazione, si pianificavano lavori di interventi stradali senza una previa visione dei lavori già interessati dalla fibra, o si indicavano strade che sarebbero poi dovute di nuovo essere interessate ad interventi di servizi primari, quali fognature, con i fondi del PNRR, con il risultato di avere rattoppi su strade asfaltate 20 giorni prima. Dopo 10 mesi abbiamo avuto la delibera! Per non parlare della riapertura “Via Pasquale Migliaccio”; riapertura Parco giochi; riapertura strutture sportive; politiche sociali; servizio civile; sito web istituzionale del comune e tante altre. • Abbiamo chiesto un confronto serrato, costante e risolutivo, su tutte le attività amministrative e le prospettive politiche, partendo, magari, da una seria programmazione sulle politiche economiche, dalla lotta all’evasione e, sembra che nessuno ne voglia discutere, dal PUC. Bisogna andare oltre l’ordinario per innescare il segnale della vera svolta, che ancora tarda a venire. Ma, evidentemente, non la pensiamo tutti allo stesso modo visto che si è preferito relegare la maggiore forza consiliare ad un ruolo del tutto marginale. Ne prendiamo atto, seppur con rammarico per quello che poteva essere, e continueremo la nostra opera propositiva in consiglio comunale dove, di volta in volta ed in maniera del tutto autonoma, valuteremo le iniziative da intraprendere.
Democratici & Riformisti Orta di Atella