Si mette davvero male per l’assessore ai Lavori pubblici Cesario Villano. Si profila addirittura il sequestro della sua abitazione in via Colombo per la violazione di una serie di prescrizioni previste dalla normativa che regolamenta lo stanziamento dei fondi per le ristrutturazioni edilizie. L’esponente della giunta guidata dal sindaco Enzo Guida, che in consiglio comunale ha anche il coraggio di impartire lezioni di legalità, ha usufruito del superbonus 90% per l’ammodernamento della casa. Dal sopralluogo effettuato dall’ufficio tecnico comunale e dai vigili urbani, in seguito all’inchiesta di Campania Notizie, sarebbero emersi abusi che vanno ben oltre l’illegittimità degli atti riguardanti il superbonus. A quanto pare sono spuntate irregolarità molto più gravi. Nel mirino dell’Utc e dei caschi bianchi sarebbe finito il sottotetto dell’immobile. La struttura sarebbe stata destinata ad uso abitativo abusivamente. Mancherebbe la concessione edilizia. In questo caso è previsto il sequestro preventivo dello stabile e l’avvio di un procedimento penale a carico del proprietario. Se fosse così per l’assessore Villano non ci sarebbe scampo. Non solo si dovrebbe dimettere dall’esecutivo ma finirebbe anche sotto processo. Al momento non sono ancora stati adottati provvedimenti ufficiali. Ma da quanto trapela dall’amministrazione comunale sembrerebbe che per il componente della giunta le cose stiano volgendo al peggio. I tecnici comunali e la polizia municipale, con l’ausilio dei carabinieri di Cesa che tengono come sempre tutto sott’occhio, stanno facendo in modo impeccabile il loro lavoro senza farsi minimamente condizionare dal ruolo istituzionale di primo piano svolto da Villano. Del resto, come direbbe il poeta: chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Anche sul piano tecnico-amministrativo la matassa è molto imbrigliata. L’assessore ha ottenuto il via libera a effettuare i lavori nonostante l’edificio oggetto di incentivi non fosse ancora ultimato. Tuttora l’immobile è incompleto. Poi non si sa in base a quale autorizzazione la ditta ha montato il ponteggio nell’area pubblica confinante, quella dove c’era il campo sportivo parrocchiale. Un’altra violazione consiste nella realizzazione di una grondaia troppo sporgente. Parallelamente alle misure amministrative e penali sui presunti abusi edilizi cammina l’iter per l’ottenimento del superbonus 90%. Per ottenere l’incentivo bisogna effettuare una serie di interventi. Uno: lavori di consolidamento, ripristino, miglioramento delle caratteristiche termiche anche in assenza dell’impianto di riscaldamento e il rinnovo degli elementi costitutivi della facciata esterna dell’edificio, costituenti esclusivamente la struttura opaca verticale, nonché la mera pulitura e tinteggiatura della superficie. Due: consolidamento, ripristino, inclusa la mera pulitura e tinteggiatura della superficie, o il rinnovo degli elementi costitutivi dei balconi, degli ornamenti e dei fregi. Tre: lavori riconducibili al decoro urbano quali quelli riferiti alle grondaie, ai pluviali, ai parapetti, ai cornicioni e alla sistemazione di tutte le parti impiantistiche che insistono sulla parte opaca della facciata. Se fossero accertate violazioni anche nella realizzazione delle opere nei guai finirebbero anche il direttore dei lavori e il titolare della ditta che li ha effettuati. Mutuando il titolo del capolavoro di Gadda ci troveremmo di fronte a Quer pasticciaccio brutto de via Colombo. Un ginepraio di irregolarità con gravissime e pesanti conseguenze a carico di Cesario Villano: si applicherebbero ingenti sanzioni pecuniarie e prenderebbe il via un procedimento penale che quasi certamente si concluderebbe con una condanna per abuso edilizio. Le dimissioni da assessore sarebbero l’ultimo dei suoi problemi. In tutta onestà, a voler essere equanimi, non si capisce perché Villano dovrebbe gettare la spugna (in maggioranza sono tutti contro di lui), mentre Enzo Guida continua beatamente a governare nonostante una condanna a 2 anni per stalking ai danni dell’ex moglie (e nessuno della coalizione di centrosinistra ha detto un’acca!). Facciamo una cosa: si dimettono entrambi. Che sarà mai? Difficile trovare un cittadino di Cesa che sentirà la mancanza di questa amministrazione. Gli unici a dolersene saranno i parenti stretti del sindaco, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza. Addio ai concorsi. Addio agli incarichi diretti. Addio ai sogni di gloria.
Mario De Michele
(continua…)