I Comuni di Napoli e Bari si oppongono al bando di Expo 2015 che ”favorisce le aziende settentrionali”. L’assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, Marco Esposito, e l’assessore al Mezzogiorno del Comune di Bari, Gianluca Paparesta, hanno presentato ricorso alla direzione generale per la concorrenza della Commissione europea a Bruxelles per chiedere formalmente di bloccare il concorso internazionale di idee, promosso da Expo 2015 Spa, per la progettazione e la realizzazione di strutture di servizio a supporto dell’area espositiva.
Il bando viene contestato ”perche’ prevede la valutazione delle proposte in base a un disciplinare di concorso che assegna un rilevante punteggio al concorrente il cui progetto presenti l’utilizzo di materiali con provenienza geografica entro i 350 chilometri da Milano. Tale limite e’ motivato dalla necessita’ di salvaguardare l’ambiente”. Tuttavia la motivazione, secondo i ricorrenti, ”sembra essere un pretesto dietro il quale si nasconde una barriera protezionistica a difesa delle aziende del Nord”. ”Ricorriamo contro il tentativo di far passare per un sano principio di sostenibilita’ ambientale un’aperta violazione alle normative europee che punta ad alterare il mercato interno e le regole della libera concorrenza, cosi’ come garantite e tutelate dall’Unione Europea – spiega l’assessore Esposito – Il concorso di idee, cosi’ come pensato, concede sostegno ad un’area geografica delimitata, priva dei requisiti in tema di aiuti pubblici, in assenza di un tenore di vita basso, e senza preventiva autorizzazione alla Commissione europea. Sono cosi’ favorite le imprese del Nord, stabilendo, sulla scorta del principio del chilometro zero, chissa’ perche’ ribattezzato chilometro 350, parametri che alterano la libera concorrenza dei mercati, creando condizioni di favore per imprese che si dovessero trovare nell’area richiesta in condizioni di monopolio per specifici materiali, con effetti immaginabili per il livello dei prezzi e per gli standard di qualita”’. ”Cio’ che appare chiaro – commenta l’assessore Paparesta – e’ la volonta’ di tenere fuori dal bando le aziende da un certo limite geografico in poi. E’ un principio che danneggia senza motivo tante realta’ produttive che ogni giorno, per crescere ed essere competitivi sul mercato, lavorano e compiono enormi sacrifici. Sono condizioni che, di fatto, causano uno squilibrio piu’ che rilevante tra le imprese meridionali e quelle settentrionali, tradendo i principi di libera concorrenza. Ci auguriamo dunque che, prima dell’intervento della Commissione europea, sia la stessa societa’ Expo 2015, che potra’ ben comprendere le nostre ragioni, a porre rimedio a questa situazione”. Gli assessori Esposito e Paparesta chiedono quindi la sospensione del bando e la nullita’ degli articoli del bando che delimitano l’area geografica ingiustamente favorita dal concorso.