Rivoluzione copernicana per la gestione della rete idrica. Si passa finalmente all’acqua pubblica. Con la legge regionale n. 15 del 2 dicembre 2015 e successive modifiche “Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano”, voluta fortemente dall’allora consigliere Pd Stefano Graziano, oggi deputato dem, la Regione Campania ha individuato un unico ambito territoriale ottimale coincidente con il territorio regionale, suddiviso in 6 Ambiti distrettuali denominati: Ambito distrettuale Napoli, Ambito distrettuale Napoli Nord, Ambito distrettuale Sarnese-Vesuviano, Ambito distrettuale Sele, Ambito distrettuale Caserta, Ambito distrettuale Calore Irpino. Il soggetto di governo dell’ambito unico regionale è l’Ente Idrico Campano (EIC), istituito con la suddetta legge, a cui aderiscono obbligatoriamente tutti i Comuni del territorio campano. L’EIC ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. In base alla legge regionale gli enti locali avrebbero dovuto a adoperarsi entro lo scorso 31 ottobre a nominare un soggetto attuatore convenzionato con il distretto di competenza per occuparsi della rete idrica, fognaria e di depurazione con l’obiettivo di attuare il piano d’ambito provinciale, permettendo ai Comuni di cui ne fanno parte di operare una ricognizione e presentare i progetti intermodali per il completamento dell’iter tecnico-burocratico. Il distretto di Caserta, con deliberazione approvata il 24 ottobre, ha presentato il progetto al comitato regionale che lo ha approvato a stretto giro il 26 ottobre. Per la provincia di Caserta il soggetto attuatore l’I.T.L. Spa, società a totale capitale pubblico. In base alla legge i Comuni hanno l’obbligo di trasmettere entro il prossimo 7 novembre la dichiarazione di adesione alla convenzione, pena la diffida della Regione Campania, seguita in caso di inadempimento dal commissariamento del servizio idrico. Pigiando sull’acceleratore il distretto di Caserta si è inserito nel piano d’ambito regionale che prevede anche la possibilità di richiedere finanziamenti del Pnrr per la dispersione idrica, la depurazione delle acque, l’ammodernamento della rete e l’adeguamento del sistema fognario. Grazia al lavoro certosino svolto dal consigliere Roberto Romano il Comune di Aversa è stato tra i primi a recepire la legge regionale. Ma se il distretto Caserta ha ottemperato a tutti i passaggi adeguandosi perfettamente alla nuova normativa regionale, tanto per cambiare alcuni Comuni di Terra di Lavoro sono ancora in estremo ritardo. Che aspettano? Forse ci sono interessi privati da tutelare? Gli amministratori locali si rassegnino. Con l’EIC è finita la pacchia.

Mario De Michele


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