Tornano a scioperare i 28 lavoratori di Tess-Costa del Vesuvio, il consorzio a partecipazione pubblica con sede in villa Ruggiero a Ercolano (Napoli) che si occupa dello sviluppo dell’area torrese-stabiese e della zona del Miglio d’oro. Ad annunciare lo sciopero con relativo presidio all’esterno della sede della Regione a Santa Lucia a Napoli per domani e mercoledì sono gli stessi lavoratori attraverso un comunicato nel quale si sottolinea come la “decisione è stata presa dopo che il commissario liquidatore ha comunicato alle rappresentanze sindacali aziendali che non verranno corrisposti gli stipendi maturati (3) e che, se non vi saranno fatti nuovi, sarà costretto a licenziare i 28 dipendenti entro il 30 aprile”.

“Dalla Regione Campania – si legge ancora nella nota – nonostante gli impegni scritti e verbali, non si hanno notizie. Il 13 febbraio l’assessore Nappi si era impegnato a riconvocare un tavolo di riunione entro 15 giorni, cosa che non è accaduta. Né si hanno notizie di pagamenti dei progetti rendicontati, anche questi oggetto di promesse sempre disattese, tant’é vero che gli ultimi pagamenti della Regione risalgono a luglio dell’anno scorso. Così come si è ancora in attesa di sapere come si vuole concretizzare l’impegno a ricollocare tutti i lavoratori, visto che nessuno, nemmeno informalmente, ci fa sapere nulla del nostro futuro. Nel frattempo, tuttavia, i dipendenti Tess stanno dando la loro massima collaborazione al commissario liquidatore, preparando in pratica le carte per la chiusura della società senza nemmeno ricevere lo stipendio”. “I dipendenti Tess-Costa del Vesuvio – concludono i lavoratori – si ritengono quindi sciolti dall’impegno preso a febbraio, con cui avevano sospeso lo stato di agitazione in attesa di notizie dalla giunta e dichiarano due giorni di sciopero per richiamare l’attenzione del governo regionale sulla loro vertenza. Se lo scorso dicembre i lavoratori esposero l’albero di Natale con le “palle” sul futuro della società, poi messa in liquidazione a gennaio, in occasione della Pasqua ricorderanno il calvario subito da un anno e mezzo di vane speranze fino alla conclusione della vicenda aziendale e al silenzio attuale”.

 

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