I positivi asintomatici al Covid devono restare chiusi in casa cinque giorni e possono uscire solo se al quinto giorno eseguiranno un test che risulta positivo. Il tampone di uscita per non servirà più. Su questo c’è un emendamento al Dl rave, in discussione al Parlamento; è stato approvato alla Camera, ma ancora manca il passaggio al Senato e comunque servirà una circolare del ministro della Salute, Orazio Schillaci che dovrà anche fissare le regole per chi continua ad avere sintomi. Probabilmente se ne parlerà il 28 o il 29 dicembre. Ad oggi le regole in vigore – è bene saperlo per non violare la legge – sono quelle fissate il 31 agosto dal precedente governo e non ancora cambiate. Ecco cosa prevedono. Per cinque giorni si deve restare isolato in casa, al quinto giorno si esegue il tampone, i negativi possono tornare alla vita normale. Spiega il sito del Ministero della Salute: «In caso di positività persistente, si potrà interrompere l’isolamento al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall’effettuazione del test». Dunque, dopo due settimane si sarà comunque liberi, anche se si risulta positivi (solo se non si hanno i sintomi). Bisogna aspettare la scomparsa dei sintomi. A due giorni dalla cessazione dei sintomi entro nel regime degli asintomatici, quindi valgono le regole illustrate sopra. Ma solo a due giorni dalla fine dei sintomi. L’asintomatico dopo cinque giorni è sempre libero, non deve eseguire un test. C’è però un problema da risolvere: chi decide che sono asintomatico? Chi verifica che non ho raffreddore, tosse o febbre o che quella tosse che ogni tanto torna o quegli starnuti ripetuti non rappresentano un sintomo? Molto probabilmente ci si affiderà al buon senso del cittadino. Comunque, la circolare del ministro Schillaci dovrà indicare il percorso di chi è sintomatico.
Poi c’è il capitoli di chi ha avuto contatti stretti con un positivo. Le regole in vigore non sono cambiate. Sempre dal sito del Ministero della Salute: «A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Sars-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, si raccomanda l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2 che in caso di risultato negativo va ripetuto, se ancora sono presenti sintomi, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto». La nuove regole riducono il periodo di autosorveglianza a cinque giorni. Ci sono poi alcune regole non scritte ma dettate dal senso di responsabilità: se devi incontrare un soggetto molto fragile – un anziano o una persona con patologie – e nei giorni precedenti hai avuto contatto con un positivo, è sensato comunque sottoporsi a un test, anche “fai da te”, per limitare per quanto possibile il rischio di contagiare il soggetto fragile. Non solo: se avete l’influenza, le regole che valgono per il Covid, andrebbero comunque applicate in forma volontaria: meglio isolarsi o quanto meno usare le mascherine. Inoltre, è consigliabile prendere precauzioni per non contagiare un soggetto fragile che, anche con l’influenza, potrebbe avere conseguenze serie, soprattutto se non vaccinato.