Si è sciolto alle 10.56 nella Cappella del Tesoro sita nel Duomo di Napoli il sangue di San Gennaro. Non era scontato perché il ‘miracolo laico’ del 16 dicembre spesso lascia delusi. Invece stavolta il santo patrono fa felice fedeli e curiosi ripetendo il prodigio. Si tratta del terzo e ultimo dell’anno, dopo quelli del sabato che precede la prima domenica di maggio e del 19 settembre, festa di San Gennaro. È considerato il «miracolo laico» perché la cerimonia si svolge nella Cappella del Tesoro di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli ed è gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli. La cerimonia è iniziata alle 9 con l’apertura della cassaforte che contiene le reliquie del Santo patrono e si svolge sull’altare della Cappella, non in quello della Chiesa cattedrale. A rappresentare il sindaco Gaetano Manfredi, impegnato a Roma per l’incontro con il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, è presente l’assessore comunale al turismo e alle attività produttive Teresa Armato. Secondo la tradizione, il terzo miracolo di San Gennaro avviene ogni anno il 16 dicembre in ricordo dello scampato pericolo della città di Napoli dall’eruzione del Vesuvio del 16 dicembre 1631, quando, secondo i fedeli, l’esposizione in processione del sangue e del busto di San Gennaro al Ponte dei Granili fermò il magma che minacciava di distruggere la città.