Non possiamo rinunciare alla flessibilità. Silvio Berlusconi lo ribadisce allo stato maggiore del Pdl già pronto ad alzare le barricate su un testo giudicato da tutti, Angelino Alfano in testa, una palese marcia indietro con un chiaro sbilanciamento a favore della Cgil e del Pd.

La parola d’ordine è dunque non perdere tempo ecco perché, nelle stesse ore del summit a palazzo Grazioli, a via dell’Umiltà i tecnici del partito mettevano appunto una serie di proposte che Alfano, dopo aver visto i rappresentanti delle parti sociali, dovrà illustrare al premier Mario Monti. I due avevano in programma di sentirsi nella giornata di oggi per fissare un faccia a faccia. Una riunione in cui il segretario pidiellino porterà le proposte di modifica al ddl lavoro e annuncerà l’intenzione di dare ‘battaglia’ anche sul fisco chiedendo la rateizzazione dell’Imu e ribadendo il no secco all’ipotesi di innalzare l’Iva. Un pacchetto di proposte che l’ex Guardasigilli discuterà domani, appunto, anche con i leader delle parti sociali. Un gioco di sponda, è l’obiettivo di via dell’Umiltà, per cercare di ottenere modifiche significative. L’idea di alzare il tiro, spiegano dal Pdl, è anche un modo per riguadagnare terreno e consenso alla vigilia delle elezioni amministrative ed evitare che a fare la voce grossa siano solo gli industriali: Non possiamo farci scavalcare dalla Marcegaglia, è il ragionamento dei dirigenti pidiellini. E così, nonostante Silvio Berlusconi per primo continui a ripetere che il sostegno del Pdl a Monti non sia in discussione, al momento a prevalere è la linea dura portata avanti ad esempio dall’ex ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta che chiede di incalzare il governo e di non mollare la presa sulla richiesta di modifiche. A preoccupare poi in chiave di consenso è la prima tranche di pagamento dell’Imu attesa per giugno: “Dovremo fare i conti – dicono dal Pdl – con le accuse che ci pioveranno addosso dai nostri elettori. La strategia è dunque quella di alzare il tiro per far entrare in una trattativa più ampia anche altri capitoli come ad esempio quello sulle frequente televisive. Il Cavaliere non avrebbe nascosto l’irritazione per l’annuncio del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera di azzerare il beauty contest: voglio vedere – si sarebbe limitato ad osservare con alcuni deputati – chi in questo momento di crisi ha la possibilità di partecipare a delle gare.

 

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