La denuncia del WWF arriva nella Giornata Mondiale per l’Ambiente che quest’anno viene dedicata alla plastica. Nel report l’allarme che indica come sia tempo di agire per “non morire di plastica”. “L’inquinamento da plastica in Natura ha superato il ‘limite planetario” oltre il quale non c’è la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita”. La Ong chiede al governo “di estendere la raccolta differenziata ai prodotti in plastica di largo consumo”. E’ ormai urgente intervenire per non morire di plastica, è l’appello del WWF. La Giornata si celebra in tutto il mondo il 5 giugno con decine di migliaia di manifestazioni e iniziative d’informazione con un unico slogan: riciclo, riuso, riduzione. Ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato, ricorda l’Onu aggiungendo che si stima che ogni anno 19-23 milioni di tonnellate finiscano nei laghi, nei fiumi e nei mari, quasi quanto il peso di 2.200 torri Eiffel tutte insieme. Le microplastiche (fino a 5 millimetri di diametro) si fanno strada nel cibo, nell’acqua e nell’aria e ogni persona sembra consumi più di 50.000 particelle di plastica all’anno, molte di più se si considera l’inalazione. Un inquinamento che potrebbe essere ridotto dell’80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende effettuassero profondi cambiamenti politici e di mercato utilizzando le tecnologie esistenti, ha rilevato l’Unep nell’ultimo rapporto dal titolo ‘Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare’. Il passaggio a un’economia circolare comporterebbe risparmi diretti e indiretti intorno a 4.500 miliardi di dollari e un aumento netto di 700.000 posti di lavoro entro il 2040.
Davide Ferriero