Michelangelo Pistoletto ammette che la prima reazione, quando ha saputo che la sua Venere degli Stracci, a Napoli, era stata distrutta da un incendio “è stata di un forte controllo dell’emozione, perché la ragione deve vincere, sempre”. “Ma dall’altra parte l’emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un’armonia”, aggiunge. Poi, ammette: “Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità”. “La Venere degli Stracci rappresenta proprio questa dualità, due elementi contrastanti, la bellezza senza fine e il degrado continuo – spiega l’artista – due elementi contrari che sono forse uno più emozione e l’altro più ragione, non lo so, ma si incontrano per rigenerare la società, per rappresentare la rigenerazione di questi stracci, di questi detriti che stiamo creando”. E per Pistoletto “sono detriti non solo sono fisici ma intellettuali, morali, sociali, politici”. “E quindi la Venere rappresenta la venerabilità, c’è un concetto profondo e anche morale di incredibile portata – conclude – e questa incredibile portata deve rigenerare la società stracciona”.
Contromano
Orta di Atella a un bivio: ritorno ai tempi bui delle tangenti o spazzare via gli pseudo-politici del passato
di Mario De Michele
“Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”. Quando il replicante Roy Batty di Blade Runner ha pronunciato il suo...
News
Cesa, ridotta del 50% la Tari per le case-ufficio: pagheranno a caro prezzo i cittadini del centro. Danni ingenti anche in caso di “sanatoria”
Mentre i cittadini vengono subissati dalle cartelle esattoriali della Sogert per la riscossione del canone idrico l’amministrazione di Cesa ha concluso l’iter per ridurre...












