Una lettera al Governo con la richiesta di intervenire “con urgenza” per apportare “correttivi normativi o chiarimenti interpretativi” che possano impedire che si producano “effetti applicativi paradossali, minando la legittimità stessa della disciplina”. La legge di cui si parla è quella sull’equo compenso (21 aprile 2023, n.49) per le prestazioni professionali, rese da avvocati e commercialisti, in generale da professionisti iscritti a Ordini e Collegi, nonché da professionisti non organizzati in Ordini professionali. A chiedere l’intervento urgente sono le principali organizzazioni di impresa, Abi, Assonime, Confindustria, Ania e Confcooperative. Per le cinque organizzazioni le modalità con cui è stata declinata la legge “rischiano di dare luogo ad aumenti indiscriminati di tutti i compensi professionali, generando un volume di costi insostenibile per le imprese”. Non la pensa così Andrea de Bertoldi. Ai microfoni di Italia Notizie il deputato di Fratelli d’Italia, che si è battuto per la legge sull’equo compenso, apre alle associazioni delle imprese per “eventuali correttivi”, ma dice a chiare lettere “che la ratio della normativa è giusta e non va cambiata, la qualità professionale va anteposta ai profitti”.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA AD ANDREA DE BERTOLDI