Filogovernativi contro antagonisti. Dal consiglio comunale sul dissesto si delinea una netta divaricazione nella maggioranza. Da un lato ci sono quelli che voterebbero con Antonino Santillo sempre e comunque, anche ad occhi chiusi, dall’altro si è formato un mega gruppo che invece pretende di vederci chiaro, chiede condivisione e collegialità. Oltre ad Orta Democratica (lista del sindaco), tra i filogovernativi figurano Orta al Centro e Orta sul Serio. I seguaci dell’ex sindaco Andrea Villano sembrano soldatini che marciano a ranghi serrati sotto il vessillo del primo cittadino. Anche lo schieramento del presidente dell’assise Giuseppe Massaro (lui più Giovanna Migliore) è pienamente allineato con Santillo. In totale fanno otto consiglieri. Scenario: sindaco appeso a un filo con una maggioranza garantita solo grazie al suo voto. Spostiamoci sull’altro fronte. Chi sono quelli che hanno proposto e ottenuto il rinvio della votazione sul dissesto finanziario? In trincea c’è Coraggio con quattro membri nel civico consesso e il gruppo Fare Democratico per Orta Verde e Orta Viva, composto da altri quattro consiglieri. Totale: otto antagonisti. Scenario: il sindaco rischia di non mangiare il panettone. Il tutto dopo appena 3 mesi dalle comunali. Come si è arrivati a tanto? È un gioco da ragazzi individuare il colpevole: Antonino Santillo. Il sindaco perde la rotta ogni volta che si alza, anche di poco, la marea. Non possiede doti di mediazione. Non ha carisma. La maggioranza in soldoni è priva di una leadership autorevole e credibile. Da qui il disastro dell’ultima seduta consiliare con una tragedia finita in farsa. Astenendosi sulla proposta di rinvio del punto all’odg dell’assise il primo cittadino ha votato di fatto contro sé stesso. È lui il principale sostenitore della dichiarazione di default dell’ente. Ma per restare a galla non si è opposto alla richiesta di Coraggio e Fare Democratico per Orta Verde e Orta Viva. Ridicolo. Le frizioni nella maggioranza da cosa nascono? Santillo ha preso il brutto vizio di non consultare le forze politiche. Cerca di bypassarle tramite i consiglieri. Evita il confronto interno per incapacità e inconsistenza. Non ha ancora compreso che è finita la luna di miele della campagna elettorale a una porta. La coalizione di governo si presenta molto articolata con posizioni differenti e, in qualche caso, diametralmente opposte. Pensare di tenere a bada le pulsioni delle diverse anime con il trucchetto del filo diretto con i consiglieri è folle e conduce dritto all’ennesimo scioglimento anticipato. Anche per questo Pasquale Ragozzino (Coraggio), Nando D’Ambrosio e i fratelli Arena (Fare Democratico per Orta Verde e Orta Viva) hanno lanciato un monito inequivocabile: “Caro Antonino, se non ti confronti con le forze politiche avrai vita breve”. Sia chiaro, non vuol dire che il mega gruppo degli antagonisti sia intenzionato a spingere alla deriva il sindaco. Ma Santillo deve imboccare e percorrere fino in fondo la strada della collegialità e della condivisione. Derubricare ad “atto dovuto” una decisione fondamentale per il futuro della città come il dissesto finanziario è la spia rossa di un primo cittadino che depone miseramente le armi della politica e lascia il passo ai tecnocrati. Perché la fascia tricolore insiste così tanto per la bancarotta del Comune? Perché ha abdicato al suo ruolo di indirizzo politico? Per due ordini di motivi. Il primo: scaricare la colpa sull’amministrazione targata Vincenzo Gaudino. Il secondo: scaricare le proprie responsabilità politico-istituzionali sul dissesto. Un esempio concreto. Un cittadino si presenta nella stanza di Santillo: “Sindaco, c’è un problema urgente da risolvere”. La risposta: “Mi dispiace siamo in dissesto, non possiamo far nulla”. Ecco, con la bancarotta Santillo può riporre nel cassetto la fascia tricolore e indossare gli abiti di Ponzio Pilato. Il dissesto finanziario usato come scudo. Un modo per togliersi dai casini. Un alibi per giustificare le carenze amministrative. Peccato che i cittadini pretendono che i problemi siano risolti dagli amministratori in carica. Non è tempo di scaricabarile. Le famiglie non arrivano a fine mese. E di questo passo Antonino Santillo non arriverà a fine mandato.

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