Limitare i danni, cercando allo stesso tempo di salvare i lavori avviati, soprattutto per quanto riguarda i condomini. La mina superbonus continua ad agitare le riunioni ministeriali dedicate alla preparazione della manovra, come d’altronde ha già fatto nei provvedimenti governativi in materia degli ultimi mesi, che hanno imposto una rigorosa stretta. “A pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti domenica al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Il superbonus “va nel patto di stabilità del 2024, 2025 e 2026 come pure per quanto riguarda il Pnrr, per tutta la parte dei 150 miliardi non coperti da grant e coperti da debito, essi costituiscono spesa pubblica e andranno a gravare i conti del 2025, 2026 e io auspico anche 2027 e 2028”, ha sottolineato il ministro. L’idea di un’ulteriore stretta non è da escludere, ma al momento la priorità è evitare che al danno per i conti, che in larga parte è già fatto, si aggiunga in forma aggravata quello per imprese e cittadini. Ne abbiamo parlato con Mauro Malaguti, deputato di Fratelli d’Italia, che a microfoni spenti sottolinea che a “beneficiare del bonus sono state le persone agiate mentre nei rioni popolari non è stato aperto nessun cantiere”.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A MARCO MALAGUTI