“Ogni Paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco”: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa. “C’è un tempo per la pace e un tempo per la guerra. Ora è tempo di guerra. Israele è pronto a combattere. Non abbiamo voluto noi questa guerra ma la porteremo a termine fino alla vittoria”, ha aggiunto Netanuahu: “Liberate subito e senza condizioni gli ostaggi”, ha ribadito. “Capisco le preoccupazioni dei familiari degli ostaggi – ha sottolineato -, ma la valutazione comune è che un’operazione di terra può creare la possibilità di liberare gli ostaggi. L’operazione di terra aumenta e crea più pressione”. Una soldatessa israeliana rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall’esercito israeliano con un’operazione terrestre. Lo annuncia il portavoce militare. La soldatessa, secondo il portavoce militare e lo Shin Bet, si chiama Ori Magidish ed è in condizioni mediche buone. E’ già stata messa in contatto con la famiglia. “L’esercito e lo Shin Bet – hanno aggiunto – faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi”. La soldatessa era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz. L’esercito israeliano sta continuando ad aumentare le operazioni combinate terra-mare-aria. Nelle ultime ore – ha aggiornato il portavoce militare – i soldati in combattimenti contro Hamas dentro Gaza hanno sventato “tentativi di attacchi da parte di numerose cellule terroristiche che cercavano di colpire le truppe”. Inoltre – ha aggiunto – sono stati eliminati 4 alti esponenti militari di Hamas. L’esercito ha anche fornito le identità degli operativi di spicco di Hamas uccisi nelle ultime ore. Si tratta di: Jamil Baba, comandante della forza navale nella Brigate centrale; di Muhammad Safadi, comandante dell’unità missili anti tank del Battaglione Tuffah; di Muwaman Hijazi, un operativo di spicco anche lui dell’unità dei missili anti tank e di Muhammad Awdallah, un senior nel dipartimento produzione di Hamas. Un palestinese di 23 anni, Ahmed Nofal, è deceduto oggi in un ospedale di Ramallah (Cisgiordania) dopo che – secondo la agenzia di stampa palestinese Wafa – “il 24 ottobre era stato colpito dai proiettili di coloni esplosi da una automobile che aveva attraversato il villaggio di Ras Karkar”, presso Ramallah. Oggi, intanto, l’esercito ha israeliano ha annunciato l’arresto di un soldato-colono, sospettato di aver ucciso il 28 ottobre vicino a Nablus un agricoltore palestinese mentre raccoglieva olive. All’arresto il giovane ha detto di aver sparato per legittima difesa. Ma durante il successivo interrogatorio ha preferito tacere. Le sirene di allarme anti missili da Gaza stanno risuonando nel centro di Israele e anche a Gerusalemme. Lo ha fatto sapere l’esercito. Hamas ha diffuso poco fa un video di tre donne prese in ostaggio a Gaza. Il filmato, della durata di un minuto e 16 secondi, è stato diffuso dagli account di Hamas sui social media. “Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c’era l’esercito, non c’era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre, non c’è l’esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili”. Comincia così l’appello delle tre donne in ostaggio nel video diffuso da Hamas e rivolto al premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Ieri c’è stata una conferenza stampa e doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe”, aggiungono. “Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti” hanno aggiunto. “Liberaci tutti, facci tornare dalle nostre famiglie adesso, adesso!”, ha poi urlato la donna. Il premier Benyamin Netanyahu terrà questa sera nel ministero della difesa a Tel Aviv una conferenza stampa con i giornalisti stranieri. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier. Alla stessa ora, le 18 italiane, il Forum delle famiglie dei rapiti ha fatto sapere di aver convocato un incontro con i media, al quale parteciperanno le famiglie degli ostaggi comparsi nel video diffuso da Hamas. Sono saliti a 8.306 i morti nella Striscia di Gaza, 3.457 sono “bambini”. Ne dà notizia il ministero della Sanità di Hamas, come riporta Sky News. Secondo le autorità sanitarie di Hamas, sono 2.136 le donne morte negli attacchi israeliani. I feriti sono oltre 21.000. Gli ospedali colpiti e ormai inagibili sono 25. “Fanno impressione le immagini dell’assalto all’aeroporto del Daghestan e la caccia agli ebrei negli aerei, negli hotel e sui bus. Ci ricordano un capitolo terribile della storia che sembrava superato. La comunità ebraica di Roma è ragionevolmente preoccupata”. Così, interpellato dall’ANSA, il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun. “Registriamo un crescente clima di intolleranza, con accenti e slogan antisemiti che dopo tanti anni abbiamo purtroppo sentito nuovamente in questi giorni anche in alcune piazze italiane”, aggiunge. “C’è antisemitismo, si nega il diritto di esistenza a Israele”. Le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all’interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui durante la notte “sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati”. In uno scontro – ha aggiunto – un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all’interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas”. Negli ultimi giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti. Tra questi – ha sottolineato il portavoce – “depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas”. La notte scorsa – ha aggiunto – le truppe hanno identificato “terroristi armati e un sito di lancio di missili antitank nell’area dell’Università Al-Azhar e quindi indirizzato un jet da combattimento che li ha colpiti”. “Abbiamo esteso la nostra attività all’interno della Striscia, aumentando le forze coinvolte”: così il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha commentato le notizie di fonte palestinese sulla presenza di tank e soldati a ridosso di Gaza City, in particolare della arteria Sallah-a-din. “Non dirò comunque dove sono situate le nostre forze perché la loro sicurezza è prioritaria”. Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città. Lo riportano fonti locali secondo cui le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l’arteria principale che attraverso l’intera striscia di Gaza. Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya. “Purtroppo ieri abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più in vita”. Lo ha detto a Rtl la madre di Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita da Hamas e riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep. Lo riporta Bild, che cita anche una conferma della sorella della giovane. Nelle scorse settimane era emerso che Shani fosse ancora viva ma “gravemente ferita” in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva fatto diversi appelli di aiuto al governo tedesco. Il 7 ottobre Shani Louk stava partecipando al rave musicale attaccato dai terroristi di Hamas. La polizia israeliana ha annunciato di aver identificato i corpi di 1.135 israeliani uccisi dall’inizio dell’attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre. Secondo la stessa fonte – citata dai media – del totale, 823 sono civili e 312 soldati. Un documento segreto del ministero della Difesa israeliano, redatto nel 2016, indicava la intenzione di Hamas “di trasferire il prossimo conflitto (da Gaza, ndr) nel territorio israeliano, mediante anche la occupazione di un insediamento (o forse diversi insediamenti) e con la cattura di ostaggi”: lo rivela oggi con grande evidenza Yediot Ahronot. Secondo il giornale fu l’allora ministro della difesa Avigdor Lieberman (leader del partito di destra radicale ‘Israel Beitenu’) a consegnare il documento al premier Benyamin Netanyahu. Malgrado la gravità della minaccia, quell’avvertimento, secondo il giornale, rimase lettera e morta e non fu più discusso in profondità né dai vertici politici né da quelli militari. La rivelazione del giornale giunge all’indomani di polemiche seguite alla denuncia di Netanyahu di non aver avuto dall’intelligence militare nè dallo Shin Bet (sicurezza interna), nei mesi scorsi, alcun preavviso circa l’intenzione di Hamas di sferrare un attacco in territorio israeliano. opo qualche ora di pausa è ripreso il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare la cittadina di Netivot. Lo ha fatto sapere l’esercito. Una base militare dei Pasdaran iraniani è stata colpita nella notte nella Siria orientale al confine con l’Iraq da un attacco aereo condotto da non meglio identificati jet militari. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui il raid ha preso di mira la base della 47/a Brigata dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) iraniani di stanza ad Abukamal, al confine tra Siria e Iraq. Non si hanno al momento notizie di vittime. La Mezzaluna rossa palestinese ha affermato di aver ricevuto ieri sera “24 camion della Mezzaluna rossa egiziana attraverso il valico di Rafah, contenenti scorte di cibo e medicinali di prima necessità”. L’organizzazione ha dichiarato di aver ricevuto finora un totale di 118 camion contenenti cibo e forniture mediche, sottolineando però che ai camion contenenti carburante non è ancora consentito entrare a Gaza. La Giordania ha chiesto agli Stati Uniti di schierare i sistemi di difesa aerea Patriot per rafforzare la difesa dei confini, nell’ambito delle crescenti tensioni regionali. Lo riportano i media internazionali, citando fonti ufficiali. “Abbiamo chiesto alla parte americana di aiutarci a rafforzare il nostro sistema di difesa con i sistemi missilistici di difesa aerea Patriot”, ha detto alla televisione di Stato giordana il generale di brigata Mustafa Hiyari, portavoce dell’esercito della Giordania, aggiungendo che “questo sistema è costoso e non può essere utilizzato con capacità locali, e abbiamo bisogno di un partner strategico”. Il generale ha affermato che la Giordania sta affrontando minacce continue, compresi lanci di missili balistici da nord, est e ovest, e che il sistema di difesa aerea Patriot è “l’arma migliore per affrontare tale minaccia”. Hezbollah ha annunciato di aver abbattuto un drone israeliano, per la prima volta durante i recenti combattimenti con lo Stato ebraico. Citato dai media locali il gruppo armato islamista libanese afferma che l’abbattimento è avvenuto ieri sopra il villaggio meridionale di Khiam, a circa 5 chilometri dal confine con Israele. Il drone è stato visto cadere nel territorio ebraico, aggiunge Hezbollah. E’ salito a 4 il bilancio dei palestinesi morti in scontri armati con l’esercito israeliano avvenuti nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dalla Wafa, il ministero della sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) secondo cui i feriti sono 9. Il leader di Hezbollah, Sayyed Hasan Nasrallah, terrà un discorso alla tv venerdì 3 novembre, durante una cerimonia di commemorazione “in onore dei martiri caduti in difesa di Gaza”. Lo ha annunciato la tv libanese controllata dal movimento sciita Al Manar, aggiungendo che il discorso è previsto alle 15 ora di Beirut. Si tratterebbe del primo intervento pubblico del leader del Partito di Dio dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, che ha provocato un’escalation militare anche tra lo Stato ebraico e le milizie libanesi filo-iraniane.