“Bisogna contrastare l’occupazione militare della cultura e del servizio pubblico”. A dirlo è stata la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento di chiusura del convegno “Senza cultura non c’è futuro”, l’incontro con esponenti del mondo culturale italiano, organizzato in serata nella sede del Nazareno. In quello che è stato definito “un primo passo” per un confronto aperto tra il Partito democratico e rappresentanti del cinema, dell’editoria, dell’arte e dello spettacolo, Schlein ha puntato il dito contro il governo che ha relegato tutto ciò che è cultura ai margini, creando “disuguaglianze” anche in questo settore, in termini di accesso e di fruibilità. “Anche nella cultura – ha dichiarato Schlein – livelli di discriminazione interagiscono tra loro e vanno destrutturati”. La segretaria Dem ha quindi invitato tutti i partecipanti al convegno a intervenire alla manifestazione dell’11 novembre a Piazza del Popolo a Roma contro la manovra e la riforma dell’Esecutivo Meloni. Al convegno erano presenti, tra gli altri, Marino Sinibaldi, Nicola La Gioia, Cristina Comencini, Paolo Fresu, in collegamento online e il presidente dell’Anica Francesco Rutelli che, ricordando la figura dell’allora assessore alla Cultura del Comune di Roma, Gianni Borgna – che dedicò i suoi primi convegni a Giovanni Gentile e al sindaco di Roma Ernesto Nathan – ha detto che “la leadership culturale va esercitata favorendo pluralismo e libertà”. “La cultura deve essere messa al centro della nostra iniziativa politica” ha dichiarato il responsabile Cultura e informazione della segreteria Pd, Sandro Ruotolo che ha parlato anche della sfida che ora pone l’intelligenza artificiale. “Se pensiamo che in regioni come la Calabria, la Campania e la Sicilia solo un minore su 3 legge libri abitualmente, ci rendiamo conto che dobbiamo arrotolarci le maniche e cominciare ad ascoltare le vostre esigenze e costruire un percorso comune anche per una progettualità che abbia una continuità”, ha spiegato Ruotolo che, dopo essersi rivolto alla platea di scrittori, archeologi, uomini di spettacolo e artisti, ha sottolineato anche come il Pd sia “preoccupato per quello che sta accadendo alla Rai”.

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