“Voglio dirvi che quello che vediamo sul terreno, dai rapporti che ricevo e che il Gabinetto di Guerra riceve, e dai colloqui con i comandanti e i soldati, è un successo straordinario”. Lo ha sottolineato il premier Benyamin Netanyahu parlando ai soldati . “Vi dico, c’erano degli americani qui, sono venuti a spiegarci cosa è successo a Falluja e cosa c’era qui e cosa c’era là, e – ha aggiunto – sono stupiti dei nostri risultati”. “Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City”: lo ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele. “Nel cuore del terrore. Questa è una guerra complessa e difficile e sfortunatamente ha i suoi costi”, ha aggiunto. “La più grande base del terrore che l’umanità abbia costruito”. Così il ministro della difesa Yaov Gallant ha definito la Striscia di Gaza e ha respinto ogni richiesta di pausa umanitaria senza un rilascio dei 240 ostaggi israeliani. Secondo Gallant, le truppe di terra hanno assaltato le roccaforti di Hamas “da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree”, e stanno “stringendo la presa” attorno a Gaza City. Il leader di Hamas Yahya Sinwar “si nasconde nel suo bunker e non ha contatti con i suoi associati”, ha aggiunto, giurando che “sarà eliminato”. Gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato. “Non sosteniamo nessuna forzata riallocazione dei palestinesi fuori da Gaza”, aggiunge il portavoce del Dipartimento di Stato. Allarme razzi da Gaza questa sera a Tel Aviv e nel centro di Israele. L’esercito ha reso noto che si è trattato dell’attacco più massiccio in tutto il centro di Israele fino alla cittadina di Raanana.”Rilasceremo” gli ostaggi, “ma dobbiamo fermare i combattimenti”. Lo ha detto il numero 2 di Hamas Moussa Abu Marzouk alla Bbc. Marzouk si è recentemente recato a Mosca per discutere di otto cittadini con doppia cittadinanza russo-israeliana rapiti il 7 ottobre da Hamas. Ed ha spiegato sono state trovate due donne provenienti dalla Russia, che però Hamas non è stata in grado di rilasciare a causa del conflitto. Secondo Marzouk Hamas non possiede l’elenco di tutti gli ostaggi e non è a conoscenza di dove si trovino tutti, perché sono trattenuti da “diverse fazioni”, come la Jihad islamica, che lavora a stretto contatto con Hamas ma opera in modo apparentemente indipendente. Il numero 2 di Hama ritiene che sia necessario un cessate il fuoco per raccogliere le informazioni sugli ostaggi. In generale, potrebbero essere realisticamente liberati solo se “gli israeliani fermassero i combattimenti in modo da poterli consegnare alla Croce Rossa”. Marzouk è stato intervistato sabato, dopo che Israele aveva rifiutato le richieste degli Stati Uniti per una “pausa umanitaria” a Gaza per far entrare gli aiuti e aiutare a liberare alcuni dei 240 ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre. La posizione di Benjamin Netanyahu è che tutti gli ostaggi devono essere rilasciati prima che si possa concordare una tregua temporanea. Il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha negato che nell’attacco a Israele del 7 ottobre siano stati presi di mira civili. In un’intervista alla Bbc dal Golfo, Marzouk ha affermato che il leader dell’ala militare delle Brigate Qassam di Hamas aveva ordinato “chiaramente ai suoi combattenti non uccidere una donna, non uccidere un bambino e non uccidere un vecchio”, e così sono stati “presi di mira” e uccisi solo “riservisti e soldati”. L’emittente britannica sottolinea che le affermazioni di Marzouk sono in netto contrasto con le numerose prove raccolte che dimostrano gli attacchi di Hamas ad adulti e bambini disarmati. Incalzato su questo punto, Marzouk non ha tuttavia fornito una risposta chiara. Sono stati registrati finora 4.237 minori e 2.741 donne fra le vittime dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra, entrata oggi nel secondo mese, secondo il bilancio provvisorio diffuso oggi dal ministero della Sanità di Hamas. Quasi 26.000 persone sono rimaste ferite. L’esercito israeliano ha di nuovo aperto un corridoio umanitario che dal nord permette alla popolazione di andare nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il Cogat, l’ente militare e civile di governo dei territori. Il Cogat ha anche diffuso su X un video che testimonia il passaggio della popolazione lungo il corridoio. Il bilancio di oltre 10.000 morti nella Striscia di Gaza fornito dal ministero della Sanità di Hamas include “parecchie migliaia di combattenti palestinesi”: lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista ad Abc News. “Non prenderei questi numeri al valore nominale. Penso che dobbiamo verificarli, e ci sono parecchie migliaia di combattenti palestinesi, vale a dire, i terroristi di Hamas che sono incorporati in quei numeri”, ha affermato Netanyahu riferendosi al dato reso noto ieri da Hamas. L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Volker Türk inizia oggi una visita di cinque giorni nella regione del Medio Oriente, nel contesto dell’escalation di Israele a Gaza, in risposta agli attacchi del 7 e 8 ottobre. Türk – annuncia un comunicato della Nazioni Unite – è oggi al Cairo e domani visiterà Rafah, al confine con Gaza,prima di recarsi ad Amman giovedì. Türk ha anche chiesto di accedere a Israele, alla Cisgiordania occupata e a Gaza, precisa il comunicato senza fornire ulteriori dettagli “È stato un mese di carneficina, di sofferenza incessante, di spargimento di sangue, distruzione, indignazione e disperazione”, afferma Turk nel comunicato. “Le violazioni dei diritti umani sono alla base di questa escalation e i diritti umani sono centrali nel trovare una via d’uscita da questo vortice di dolore”. Türk è nella regione per dialogare con funzionari governativi, attori della società civile, vittime e colleghi delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella regione. L’Alto Commissario incontra oggi al Cairo il ministro degli Affari Esteri egiziano, nonché rappresentanti delle organizzazioni regionali della società civile e il segretario generale della Lega degli Stati arabi. Mercoledì Türk si recherà a Rafah. Giovedì e venerdì incontrerà ad Amman il vice primo ministro e il ministro degli affari esteri, altri alti funzionari governativi, nonché rappresentanti della società civile palestinese e israeliana e il team nazionale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. La proposta, emersa al Consiglio europeo di fine ottobre, di istituire un corridoio umanitario marittimo con base a Cipro per convogliare gli aiuti alla popolazione civile di Gaza continua a essere al vaglio delle istituzioni Ue e dei Paesi membri. Lo ha indicato il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, in un punto stampa all’aeroporto belga di Ostenda. “Stiamo valutando l’idea di corridoi marittimi. Il problema al momento è che non ci sono porti operativi sulle coste di Gaza, quindi andrebbe risolto”, ha spiegato il commissario, esprimendo il “favore” di Bruxelles a “ogni possibile via d’accesso per l’aiuto umanitario”. Il lavoro diplomatico sulla proposta, sostenuta anche dal presidente francese Emmanuel Macron, prosegue ormai da giorni. Il presidente cipriota, Nikos Christodoulides, ha discusso nei dettagli il piano anche con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, oltre che con i principali leader della regione mediorientale. “Gli americani hanno sostenuto dalla scorsa settimana che stanno cercando di arrivare a un cessate il fuoco umanitario a Gaza e abbiamo ricevuto messaggi da parte di questo Paese a riguardo ma sono totalmente disonesti dal momento che hanno gestito il gioco della guerra contro Gaza e la Cisgiordania”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian. “Fermate l’ipocrisia e il genocidio a Gaza”, ha aggiunto Amirabdollahian rivolgendosi ai funzionari degli Usa su X. Il ministro degli Esteri della Repubblica islamica aveva già fatto sapere ieri che Washington aveva inviato dei messaggi a Teheran nei giorni scorsi riguardo ad un cessate il fuoco a Gaza mentre il 23 ottobre aveva detto che gli Usa avevano mandato dei messaggi dove sostenevano di essere contro la continuazione della guerra e avevano chiesto all’Iran di esercitare moderazione. Il ponte umanitario dell’Ue per Gaza ha organizzato finora sei voli e oggi ci saranno il settimo e l’ottavo. Porteranno 45 tonnellate di forniture umanitarie, per lo più farmaci, strumenti medici e alcuni alimenti”. Lo ha annunciato il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, in un punto stampa dall’aeroporto belga di Ostenda. “Continueremo a fornire gli aiuti umanitari per tutto il tempo necessario”, ha assicurato, esortando a “consentire l’accesso di questi aiuti umanitari” ed evidenziando l'”assoluta necessità di carburanti a Gaza”. Il commissario ha quindi ribadito che l’Ue continuerà “a lavorare per permettere l’accesso umanitario a Gaza” e “a premere affinché tutte le parti prendano le misure necessarie, come finestre umanitarie, pause o cessate il fuoco, per assicurare che ci sia un accesso sicuro e non ristretto di aiuti umanitari a tutte le persone a Gaza che ne hanno bisogno”. “Non è opzionale – ha sottolineato Lenarcic -, si tratta di un obbligo legale internazionale di tutte le parti coinvolte”. Il ministero della Sanità di Hamas – riferito da Haaretz – ha detto che almeno 14 persone sono state uccise durante la notte in attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia. Al tempo stesso la Mezzaluna rossa palestinese, citata dai media, ha riferito di un attacco aereo israeliano nei pressi dell’ospedale al-Quds di Gaza City. Quasi 100 camion con aiuti umanitari sono arrivati ieri a Gaza dal valico di Rafah, ha detto la Mezzaluna rossa palestinese. L’organizzazione umanitaria ha dichiarato di aver ricevuto 93 carichi con cibo, acqua, attrezzature mediche e farmaci dalla Mezzaluna rossa egiziana. Dal 21 ottobre sono 569 i camion arrivati a Gaza, con una media di circa 33 al giorno. Un palestinese è stato ucciso in scontri con l’esercito israeliano nel villaggio di Sair, vicino Hebron in Cisgiordania. Lo hanno riferito, citate dall’agenzia Wafa, fonti mediche che hanno identificato l’uomo in Saad Nimr Al-Faroukh (24 anni). Gli scontri sono avvenuti nel corso di un’operazione dell’esercito arrivato nel villaggio per mappare la casa di un ragazzo palestinese di 16 anni autore nei mesi scorsi di un attentato nel quale era stata uccisa in Città Vecchia a Gerusalemme una poliziotta israeliana. La mappatura di una casa avviene ai fini della sua distruzione. L’esercito ha attaccato “terroristi di Hamas che erano sistemati in un palazzo vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza City”. Lo ha detto il portavoce militare riferendosi alla denuncia di Hamas di un bombardamento della struttura da parte di Israele. Il portavoce ha spiegato che “l’attacco è stato compiuto dall’aria e ha comportato esplosioni in un vicino deposito di munizioni”. Secondo la stessa fonte, l’esercito ha annunciato di aver conquistato anche una roccaforte di Hamas nel nord della Striscia. “All’interno – ha concluso – sono stati trovati lanciatori di missili, armi e materiale di intelligence”. Una cellula terroristica ha tentato di lanciare missili anticarro dal Libano verso il nord del territorio israeliano, nell’area di Shtula, e un carro armato delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha colpito la postazione: lo rende noto l’esercito. Inoltre l’Idf ha colpito una postazione di Hezbollah sventando una minaccia di attacco. Archeologi israeliani, che si sono aggiunti all’esercito nel tentativo di identificare i resti umani del massacro di Hamas dello scorso 7 ottobre, hanno annunciato di aver scoperto le spoglie di 10 persone nelle case bruciate nell’attacco. Sin dall’avvio della guerra gli archeologi hanno aiutato le autorità a identificare uomini donne e bambini prima dati per dispersi con tecniche usate negli scavi di antichi siti dati alle fiamme. Le persone sono state identificate setacciando la cenere delle case bruciate da Hamas nei kibbutz di Beeri, Kfar Aza e Nir Oz. Gli stessi archeologi hanno anche esaminato i resti in due auto trovate fuori del luogo dove era in programma il rave party a Reim e dove Hamas ha ucciso 260 persone.