E’ morta in una clinica privata, una delle piu’ prestigiose di Torino, dopo sei interventi chirurgici in meno di un mese. Laura Temelin, aveva 33 anni, un figlio di tre, un marito, un papa’ e una mamma che, distrutti dal dolore, si sono rivolti ai Carabinieri con una denuncia.
Il pubblico ministero Giuseppe Ferrando, della Procura di Torino, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Per ora non ci sono indagati, ma dall’autopsia si attendono le prime risposte per la ricerca delle eventuali responsabilita’. Laura, che abitava a Scalenghe (Torino), un piccolo centro agricolo vicino a Pinerolo, aveva deciso di sottoporsi a un ciclo di visite perche’ da qualche tempo soffriva di stipsi e di dolori all’addome. Era stato il suo ginecologo a indirizzarla verso la clinica privata torinese, dove gli specialisti, dopo i primi test hanno deciso di rimuovere chirurgicamente le endometriosi che erano state diagnosticate. L’intervento, eseguito il 20 marzo, ha comporto’ anche la resezione di un tratto dell’intestino e fu giudicato perfettamente riuscito, tanto che Laura lascio’ la clinica il 25. Il 29 marzo, pero’, la donna venne ricoverata di nuovo per la ripresa di forti dolori all’addome, e sottoposta a un secondo intervento. Un’infezione aveva provocato una peritonite acuta, ma i dottori, nel raccontare ai familiari com’era andata, furono rassicuranti. Meno rassicurante fu un’anestesista che parlo’ – sempre secondo il resoconto dei genitori di Laura – di intervento riuscito ma di paziente in condizioni decisamente gravi. La donna, in effetti, venne portata in terapia intensiva, in stato di coma farmacologico indotto. Non si sveglio’ piu’. Dal 3 al 21 aprile si sono contate altre quattro operazioni, delle quali mamma e papa’ Temelin hanno detto di sapere molto poco se non che tre sono state ad addome aperto e uno in tracheotomia. Un blocco renale aveva compromesso alcune funzioni vitali. Con l’indagine si cerchera’ di capire se ci sono state delle colpe nella diagnosi e nella valutazione della patologia.