SCAFATI – “Per onore della verità e della pacificazione nazionale, affinché il perdono sia vero, sentito, proporrò di intitolare una strada di Scafati (Salerno) ai caduti della Repubblica Sociale Italiana, che hanno il diritto di essere ricordati, come ogni uomo che cade per un ideale”. Ad annunciarlo è il consigliere comunale di Scafati (Salerno), Mariano Falcone, vice coordinatore cittadino del Pdl e capogruppo consiliare della componente “Principe Arechi” del PdL.

“La ricorrenza del 25 prile – scrive in una nota – celebra la riconquista della libertà del popolo italiano dall’occupazione nazista e il ripristino dei valori della democrazia compromessi dal fascismo. Questa data fondamentale per la storia della Repubblica Italiana non deve e non può, a 70 anni dalla fine della guerra, essere strumentalizzata per coltivare ancora divisione e odio”. “La resistenza – aggiunge Falcone, delegato dal sindaco al Centro Storico ed alla Formazione professionale – va onorata e ricordata nella consapevolezza che ha posto le basi per la democrazia, ma bisogna sottolineare che non tutti si batterono per la democrazia nel movimento partigiano”. “Centinaia, infatti, – spiega ancora il consigliere Falcone – sono gli episodi che dimostrano come non ci fu né onore, né civiltà negli eccidi compiuti durante la guerra civile e la liberazione avvenuta da parte di alcuni esponenti del movimento di resistenza, soprattutto in Emilia Romagna. Ed è giusto che, dopo tanti anni, un pensiero commosso vada a tutti coloro, in particolare ai caduti, che combatterono per la patria, anche quelli che, in buona fede, lo fecero dalla ‘parte sbagliata’, aderendo alla RSI (Repubblica Sociale Italiana). Così come è giusto ricordare che tanti italiani persero la libertà, la terra dei propri avi, la vita, costretti a fuggire dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, sull’onda della feroce pulizia etnica delle foibe, scatenata dal dittatore jugoslavo Tito, con la complicità dei leader comunisti italiani”. “E’ giusto ricordarli – conclude l’esponente del Pdl – nella consapevolezza che non esistono morti di serie A e di serie B. Corre l’obbligo di ricordare anche i caduti degli eserciti alleati, morti per la nostra libertà”.

 

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