CASERTA – Grande preoccupazione da parte della Cgil e della Filt di Caserta per i trasporti casertani. Tempi e  procedure messi in atto dopo il  fallimento dell’azienda ACMS mettono in discussione i servizi trasporti sull’intera provincia.

Nonostante le sollecitazioni e le denunce,  dell’organizzazione sindacale, ai tavoli regionali e territoriali abbiano evidenziato  l’anomalia del fallimento di un’azienda pubblica ad oggi ulteriori problemi sorgono all’orizzonte. A distanza di un mese dalla sospensione del servizio intimata dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere all’ ACMS, ancora non si intravede alcun trasporto pubblico in provincia di Caserta. Il nuovo affidatario del servizio, C.L.P., ad oggi, non ha ancora incontrato le OO.SS. per l’illustrazione e la condivisione del piano organizzativo aziendale e quindi non è stata ancora  individuata la platea dei 340 lavoratori  che dovranno materialmente espletare il servizio. A tale contesto si aggiunge, in queste ultime ore, la posizione della Provincia di Caserta  che intende impugnare il Decreto Dirigenziale delle Regione Campania con cui ha inteso assegnare a C.L.P. anche i servizi di interesse provinciale e comunale oltre  a quelli di propria competenza e tale iniziativa, se non adeguatamente supportata nella legittimità, anche da tutte le OO.SS., rischia di agitare nuovamente i lavoratori che ancora non sono stati assunti da C.L.P. E’ evidente, che l’operato della Regione, di questi giorni, tende ad esautorare il ruolo e l’autonomia dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Caserta ,determinando  di fatto, un vuoto nei riferimenti istituzionali sul territorio che genera non poche perplessità rispetto alle difficoltà che ancora insistono sull’intero settore del trasporto pubblico locale. Tra l’altro non si capisce come un’operazione di tale valenza strategica nel consolidamento dei rapporti fra la Regione e gli affidatari dei servizi non si sia materializzata molto prima ovvero quando ACMS era ancora in vita. Tale iniziativa, evidentemente, avrebbe permesso alla stessa ACMS di recuperare  dalle casse del Comune di Caserta i circa 12 milioni di €uro spettanti e che probabilmente  le avrebbero segnato un destino diverso.

 

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