AVERSA– “Se i dieci anni del centrodestra sono stati un grande disastro, allora perché si dovrebbe ridare fiducia a uno schieramento che si è dimostrato incapace di amministrare la città e l’ha portata ad un degrado mai raggiunto prima”. E’ questo l’interrogativo che si pone il Pd Normanno partendo dallo slogan del candidato sindaco del centrodestra Giuseppe Sagliocco
“ I dieci anni di centrodestra – continuano – sono stati disastrosi. Lo stato delle strade aversane, (a cominciare da via Roma) solo per fare un esempio, è disastroso. Non c’è stata la minima manutenzione ordinaria. L’amministrazione di centrodestra ha dato solo spazio alle strisce blu, con una politica della mobilità che è evidentemente disastrosa. Non si tratta di demonizzare la sosta a pagamento, ma la sua estensione a dismisura anche in zone che poi per lunghe ore della giornata restano completamente vuote. Ci sono delle circolari ma nessuna indicazione su come, dove, quando poter utilizzare i mezzi pubblici. La metropolitana per Napoli chiude un quarto alle 22 e nessuna iniziativa è stata presa dall’amministrazione comunale per prolungare questo orario (almeno nei fine settimana) fino a mezzanotte come ha fatto l’amministrazione comunale per funicolari e metrò. Sono l’emblema dell’incapacità a governare una citta come Aversa. Poche idee e anche confuse. Sono quelle del centrodestra per la nostra città. E’ l’emblema di una campagna elettorale che viene fatta a colpi di manifesti senza che nessuno dei candidati parli di programmi e formuli proposte concrete”.
Dal canto suo il Pd lancia una proposta concreta per il rilancio di Aversa e del suo centro storico: “Oggi proponiamo di costituire nel centro storico di Aversa un “Museo all’aperto”, indicando, attraverso le nuove tecnologie percorsi che permettano di godere ai turisti le bellezze dell’impianto urbanistico della parte più antica della città. Nello stesso tempo raggiungere un accordo con la Curia Vescovile per permettere, in orari compatibili con le funzioni religiose, la visita delle “cento chiese” e stipulare una convenzione, per quelle che sono chiuse, per poterle utilizzare per manifestazioni culturali di alto livello”.