Si e’ conclusa con 90 rinvii a giudizio e 50 richieste di giudizio abbreviato l’udienza preliminare nei confronti di 140 presunti affiliati al clan camorristico dei Polverino, attivo nel quartiere napoletano di Pianura e nel Comune di Marano.

Tra quanti hanno scelto il rito abbreviato figurano due politici locali del centro destra, Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo, il cui arresto un anno fa suscito’ clamore. Chiaro, ex consigliere comunale di Marano e capogruppo del Pdl, gia’ indagato per voto di scambio, e’ considerato un colletto bianco: titolare di un noto caseificio, e’ accusato di associazione camorristica: secondo l’accusa, si intestava i beni del boss Giuseppe Polverino e sosteneva gli interessi del clan negli ambienti politici. Salvatore Camerlingo, che lo scorso anno era candidato nella lista Noi Sud, oltre che di associazione risponde anche di spaccio di droga, porto e detenzione di armi: vendeva droga e si prestava a ricevere la posta spedita dagli affiliati in carcere ai vertici del clan. E’ stata stralciata la posizione del boss Giuseppe Polverino, arrestato lo scorso marzo in Spagna, in attesa che venga estradato in Italia. L’inchiesta e’ dei pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Cristina Ribera; l’udienza preliminare si e’ svolta davanti al gup Paola Russo. Il processo con rito abbreviato comincera’ il 23 maggio, il dibattimento l’11 giugno davanti alla IX sezione del tribunale, collegio C.

 

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