Un buco da 500 milioni di euro che mette a rischio la stabilità economica e finanziaria della Regione Campania. In pratica le spese correnti superano le entrate e l’ente di Palazzo Santa Lucia è a rischio bancarotta, o se si preferisce default. Ad paventare questa ipotesi è stato lo stesso governatore Stefano Caldoro nel corso della riunione della giunta tenuta nella giornata di venerdì.
Caldoro ha spiegato che sono a rischio gli stipendi per almeno 10 mila lavoratori. Tra questi, oltre agli addetti alla forestazione, ci sono gli addetti ai trasporti, all’ambiente e alla depurazione. La soluzione per il governatore passa per un drastico ridimensionamento del personale. L’obiettivo è passare dagli attuali 5800 dipendenti a circa 3200.
Intanto le dichiarazioni di Caldoro infiammano lo scontro politico. Secondo Arturo Scotto, coordinatore regionale Sel Campania, “il rischio default, pronosticato e paventato dal governatore della Campania Stefano Caldoro, è soltanto l’ennesima minaccia al lavoro e allo stato sociale in Campania”.
Aggiunge Scotto: “E’ ancora ipotizzabile, dopo due anni di politiche recessive e clientelari, da parte del centrodestra, scaricare tutto sui lavoratori e sugli enti locali? Le dichiarazioni di Caldoro sono, semplicemente, l’ammissione di un clamoroso fallimento. Bisogna cambiare subito registro, nessun posto di lavoro può andare perso e immolato sull’altare di un presunto rigore di bilancio”.