SOLOFRA – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Amalia Hilda Tobar Barrionuevo del Prc di Solofra sule elezioni comunali. ” Ci sarebbero tante cose da dire su questa campagna elettorale alquanto bizzarra; purtroppo i contenuti politici sembrano scarseggiare, ma in compenso comizi e propaganda stanno facendo girare l’economia locale al punto da aver incentivato anche le vendite nel campo degli elettrodomestici secondo voce di popolo. Sei le liste in corsa, ma la mia attenzione si sofferma, inevitabilmente, su coloro i quali sembrerebbero voler agire “Per il bene di Solofra”, sarà forse perché, dopo aver visto per tanti anni questi volti alla guida della città, mi ci sono affezionata.
Non si può non avere qualcosa da ridire sulla loro proposta di rinnovamento puntualizzata ad ogni intervento, fino a che punto credono di potersi beffare del popolo solofrano questi signori? Con quale coraggio vengono a parlare di rinnovamento avendo in lista la maggior parte della giunta uscente? 6 idee in 50 azioni. Non dico tutte, ma in questi ultimi dieci anni potevano trovare il tempo per realizzarne almeno 10. Peccherò di ignoranza, forse, ma non mi sembra che i problemi relativi all’Asi, al ciclo dei rifiuti o dell’acqua siano comparsi nell’ultimo mese; lo stesso dicasi per l’arte presente in questa città da secoli da quanto ne so, e la prova è costituita dalle varie manifestazioni artistico-culturali a cui singole associazioni hanno dato vita. È mai possibile che i candidati di questa lista non si siano mai accorti prima del patrimonio artistico che semplici ragazzi riuscivano a vedere e cercavano di valorizzare, nonostante, l’indifferenza e gli ostacoli amministrativi che più volte hanno dovuto superare? Forse questi ragazzi impegnati nell’associazionismo e nel volontariato non hanno fatto granché e mancano di un’adeguata formazione, proprio come i giovani candidati in liste diverse dalla loro, che a parere degli uscenti/aspiranti amministratori non sarebbero in grado di gestire la cosa pubblica. A questo punto mi chiedo: se i giovani hanno dalla loro l’inesperienza, quale scusante possono addurre questi signori dopo il fallimento a cui tutti i solofrani hanno assistito? Inoltre, mi chiedo: quale fastidio può dare una pinco pallina, senza arte né parte, a questi signori che tengono nelle loro mani anche le mie sorti? Se mi pongo questa domanda è perché ho avuto prova ieri sera durante il comizio della lista “Per il bene di Solofra” che sono persona poco gradita, e l’attestazione di scarsa stima mi è stata data da una certa maestra imparentata a chi “vuole bene a Solofra”. Mi è bastato passare sotto il palco un paio di volte per vedermi bloccata da tre o quattro individui di sesso femminile che non volevano farmi passare e la maestra in questione mi ha intimato:” Se passi di nuovo ti prendo a schiaffi!”. Ho chiesto alla polizia municipale e ai carabinieri se fosse vietato, e a quanto pare mi sono, semplicemente, ritrovata a fare i conti con la villania, giusto per essere cortesi, di fan accanite che forse venivano distratte dal mio passeggiare. Ma oltre questo avvenimento spiacevole e comico, per quel che mi riguarda, c’è un ennesimo dubbio che mi assale. Il 27 gennaio 2012 è stata approvata dalla Regione Campania la legge finanziaria regionale che prevede, tra le altre cose, il censimento dei beni pubblici e, quindi, la regolarizzazione delle posizioni affittuarie nell’ambito dell’edilizia pubblica, il termine ultimo per tale procedimento è il 27 luglio 2012. A questo punto non posso far a meno di chiedermi: come mai le lettere di convocazione per presentarsi all’Ufficio Patrimonio del Comune di Solofra stanno arrivando tutte negli ultimi giorni di campagna elettorale? Sarà il mio essere paesanotta malpensante, ma quando ho visto la mia lettera di convocazione la cosa mi ha creato un certo sospetto. Ancora una volta vorrei, perciò, ribadire un concetto: minacce e intimidazioni non sempre scatenano la paura, anzi! Quando si vive godendo unicamente dei propri diritti e ci si muove nella legalità la minaccia e il ricatto non producono frutto. E agli elettori di Solofra dico: Per il bene di Solofra non li votate!”