Posto fisso per lei. Incarico di 77.500 euro per lui. Nel mezzo acquisti con denaro pubblico presso la cartolibreria di famiglia. Mutuando una celebre canzone di Adriano Celentano e Claudia Mori, Cesario Villano e Maria Teresa Marrandino sono la coppia più fortunata del mondo. L’imbarazzo di entrambi è comprensibile. La verità fa male, si sa. E carta canta, restando sul piano musicale e su quello cartolibrario. Non serve “sbattersi” socialmente (Facebook), perché socialmente (nel mondo reale) il giudizio è stato emesso. Del resto c’è poco da discutere. Grazie all’ormai celebre “scorrimento” della graduatoria Marrandino è stata assunta a tempo indeterminato al comune di Cesa. Prima nel comando vigili, poi trasferita nell’ufficio anagrafe, dove tutt’ora lavora. La sua assunzione rimanda ai miti greci. Fu prevista da Ernesto Ferrante. L’allora consigliere di opposizione presentò un esposto nel quale preannunciava sia il posto fisso a Marrandino, sia il successivo spostamento in altro settore. Nemmeno un oracolo della tradizione antica sarebbe stato così preciso. Tutto è andato come previsto da Ferrante. Eppure il cerchio tragico del sindaco Enzo Guida cerca di spostare l’attenzione sul dito invece di guardare la luna. Un po’ con la storiella della pagliuzza e della trave. Una tecnica nota ma poco efficace. Abbindolare la gente non è poi così facile. Magari in pochi lo dicono chiaramente ma tutti pensano la stessa cosa: “Chi non ha santi in paradiso…”.
Una riflessione-convinzione avvalorata anche dal “caso” di Cesario Villano. Il marito di Marrandino lo scorso 9 luglio ha incassato di 77.595,25 euro. La determina di liquidazione è stata firmata da Giacomo Petrarca, responsabile dell’area Lavori pubblici e molto attivo su Facebook (sic!). L’architetto Villano è stato ricompensato dal comune di Cesa per la progettazione esecutiva e il coordinamento della sicurezza dei lavori di rifacimento della Palestra del Fanciullo. Nessuno ha mai detto o scritto che Villano non doveva essere pagato. Che stupidaggine! La zona d’ombra, consentiteci l’antitesi, è chiara come il sole: l’architetto, autoproclamatosi “tredicesimo candidato” della lista Nuova Primavera Cesana, è di fatto un esponente di maggioranza. Non è quanto meno inopportuno, per essere buoni, che abbia ottenuto un incarico diretto di 77.500 euro? A chi non viene il dubbio che sia stato incaricato per motivi politici e non per capacità tecniche? Se poi non è così è un altro discorso. La prima domanda che chiunque porrebbe a Petrarca è la seguente: egregio responsabile dell’area Lavori pubblici, perché ha conferito l’incarico diretto proprio a Villano? Seconda domanda: egregio responsabile dell’area Lavori pubblici, è a conoscenza del fatto che l’architetto Villano è il cugino di primo grado dell’omonimo assessore ai Lavori pubblici, oggi delegato al ramo, Cesario Villano? Terza domanda: egregio responsabile dell’area Lavori pubblici, le pare normale conferire un incarico diretto proprio al cugino dell’assessore ai Lavori pubblici? I cittadini, quelli liberi, risponderebbero tutti allo stesso modo. È così ovvio. Talmente scontato che la difesa a oltranza supera ampiamente il perimetro del ridicolo. Torniamo alla coppia Villano-Marrandino. Oltre a beneficiare del posto fisso e di incarichi stratosferici, i fortunati coniugi nel corso degli anni hanno intascato soldi pubblici anche tramite la cartolibreria “Villano di Villano”. Vedansi in basso alcune determine di liquidazione (da approfondire). Che dire? Psicopatologia politica. Un’ultima parola spetta di diritto ai più accaniti difensori di Guida e della maggioranza: Conad. Meglio fermarsi qui.
Mario De Michele
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