Tutto ok o tutti a casa. Non ci sono mezze misure. E stavolta si farà la vera conta di chi è in maggioranza e di chi va all’opposizione. Poche storie. Nessun alibi. In gioco c’è il futuro dell’amministrazione comunale griffata Antonino Santillo. Dopo il via libera del ministero dell’Interno all’ipotesi stabilmente riequilibrata, in assise approda il bilancio di previsione 2023/2025. Fischio d’inizio domani (martedì 16 settembre) ore 17.30. Ancora una volta l’arbitro Giuseppe Massaro ha fissato la seduta soltanto in prima convocazione, eppure contare fino a due non è poi così difficile. Forse spera che manchi il numero legale? Chissà. Ma le sedie dei consiglieri saranno probabilmente tutte occupate, salvo eventuali eccezioni legate a motivi di lavoro. Al momento l’esito della votazione appare scontato perché una cosa è certa: nessuno ha voglia di togliere il disturbo. Il documento contabile passerà all’unanimità. Se poi succederà il finimondo… Ma per adesso sono tutti “allineati e coperti”. Tutti pronti ad alzare il ditino. Del resto votare “no” o astenersi equivale a passare in minoranza. Non si discute. È la legge della politica, per chi non lo sapesse. Dall’aria che si respira c’è la corsa a restare saldamente in maggioranza, ergo Santillo non avrà sorprese. Il varo del bilancio rappresenta una svolta amministrativa. Si apriranno i cordoni della borsa. Senza eccedere, perché c’è il dissesto. Ma almeno non si opera più in “dodicesimi”, limitazione che di fatto ha bloccato l’azione di governo. Anche perché, ci sia consentito, è stato dato troppo spago ai dirigenti comunali. Quindi si dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, cambiare registro. Paradossalmente il tanto agognato varo del bilancio di previsione rischia di passare in secondo piano. Da quanto si apprende, nel corso della seduta sarà chiesto al sindaco l’azzeramento della giunta. Una richiesta che non potrà essere snobbata dal primo cittadino perché dovrebbe partire da ben 11 esponenti dell’assise. Si tratta del gruppone formato da 9 consiglieri, quelli di Orta Prospettiva Futura (5 membri), di Svolta civica (3 componenti) e dall’indipendente Ciro Palladino, che si sono confederati, oltre che da Nicola Margarita e Antonio Sorvillo di Fare Democratica per Orta verde. In totale fanno undici. Un mega schieramento con bruttissime intenzioni nei confronti di Orta al Centro. Dal canto loro i seguici dell’ex sindaco Andrea Villano hanno siglato un’intesa con Orta sul Serio (Massaro e Gennaro Colella) e con la battitrice libera Tiziana Dirasco, ma l’accordo non verrà ufficializzato durante il civico consesso di domani. Almeno così sembra. Massaro e il suo fido scudiero Salvatore Del Prete “Magò” terranno fede agli impegni? Impossibile dirlo, anche per l’oracolo di Delfi. La sacerdotessa Pizia si è lamentata con Apollo. Tutto inutile. Il dio greco ha ammesso desolato che nemmeno Zeus riesce a decifrare Massaro e Del Prete quando si tratta di poltrone. All’ex sindaco Villano, che è cattolico fervente, non resta che un viaggio a San Giovanni Rotondo per salvare i due assessori di Orta al Centro. Ma probabilmente neppure le preghiere a Padre Pio serviranno. Meglio risparmiare la benzina.
Benzina di cui si sono invece riforniti i previdenti Gianfranco Piccirillo, che ha dimenticato di pagare il “pieno”, Massaro e Del Prete in occasione di un incontro di pochi giorni fa al distributore di carburante Brp di Succivo (nella foto). Piccirillo, che in tenuta estiva ha il suo “perché”, sbraccia per convincere il presidente dell’assise, “coperto” dal suo improbabile guardaspalle. Motivo del summit: salvare il posto in giunta di Annalisa Cinquegrana. È stata un ottimo assessore? Macché. È sua cognata. Basta e avanza. Stavolta dal cilindro di Piccirillo non dovrebbero uscire altri conigli. Se li è trangugiati tutti. Ma con uno come lui mai abbassare la guardia. Tra tartagliamenti a raffica e sorrisini beffardi è capace di irretire anche i “vecchi volponi”, quelli belli grossi e panzuti. Piccirillo è un attore ineguagliabile, soprattutto quando si esibisce nei melodrammi. Chapeau. Cinquegrana non è l’unica con un piede fuori dalla giunta. Sulla graticola ci sono il vicesindaco Andrea Villano e l’assessore Florentia Lamberti, guarda caso di Orta al Centro. L’obiettivo è noto da tempo: dare una “panzata” letale all’ex sindaco Villano che senza una rete di salvataggio, al momento non a portata di mano, rischia fratture multiple ed ecchimosi su tutto il corpo. In fondo è fortunato: è piccolino. Guarirà presto.
Mario De Michele