CASERTA – “Nessun impianto di rifiuti a Lo Uttaro. Il Piano Regionale impone vincoli escludenti. Necessaria la bonifica dell’area”. Comitati e associazioni espongono i motivi della contrarietà della realizzazione dell’impianto del digestore anaerobico a Lo Uttaro in una lettera inviata all’Assessore Regionale all’Ambiente Romano ed al Presidente della Provincia Zinzi chiedendo il loro intervento per salvaguardare la bonifica dell’area e affinché si proceda alla localizzazione e alla realizzazione degli impianti nel rispetto delle competenze  fissate dalle norme ambientali.

Il Comitato Emergenza Rifiuti, il Comitato per la vivibilità di Maddaloni e le Associazioni Legambiente, Osservazione, Liberamente e Civitas E’ hanno inviato una lettera all’Assessore Regionale all’Ambiente, Giovanni Romano ed al Presidente della Provincia, Domenico Zinzi per evidenziare i motivi della contrarietà alla localizzazione dell’impianto del digestore anaerobico voluto dall’amministrazione di Caserta nell’area di Lo Uttaro. In particolare chiedono all’Assessore di intervenire presso il Sindaco del Comune di Caserta affinché, tenuto conto dei vincoli introdotti dal Piano Regionale rifiuti, si astenga dal realizzare impianti di trattamento degli stessi nella zona in questione in vista dell’approvazione definitiva del Piano Regionale di bonifica che individua come prioritari gli interventi di caratterizzazione e di bonifica sulle Aree Vaste come Lo Uttaro, ed in attesa della avvenuta bonifica della detta area. Al Presidente della Provincia di Caserta sono state invece ricordate le prerogative della Provincia, attribuite dalla legge regionale 4/2007, come modificata dalla legge 4/2008, in merito alla individuazione delle aree idonee alla realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti,  in modo che possa procedere alla corretta localizzazione di tali impianti, per tipologia e per dimensione tali da ridurre quanto più possibile l’impatto degli stessi sul territorio provinciale.

Le associazioni fanno presente che proprio sulla base dei vincoli introdotti dal Piano regionale rifiuti il Comune di Caserta ha recentemente negato l’autorizzazione di industria insalubre all’impianto di produzione di energia da biogas della Società Ecologica Meridionale, e non si comprende in base a quale logica intende concedere tale autorizzazione ad un impianto come il digestore, che produce anch’esso energia dal biogas. Basti pensare che il Comune di Caserta e quelli di San Nicola la strada e Maddaloni, su richiesta dell’ARPAC, hanno vietato persino il prelievo dell’acqua dai pozzi della zona a causa dell’elevato livello di inquinamento riscontrato nella falda. Aggiungere a questa disastrosa situazione altre industrie insalubri di 1 classe (come il digestore anaerobico ma anche come il sito di stoccaggio già autorizzato e alla cui entrata in funzione il Comune di Caserta si è opposto) potrebbe significare che si debba rinunciare per sempre alla bonifica dell’area.

Non va sottaciuto nemmeno il fatto che il cantiere del Nuovo Policlinico, la cui realizzazione è stata finalmente riappaltata dopo anni di fermo lavori, e che costituisce una straordinaria occasione di sviluppo per il nostro territorio, dista solo poche centinaia di metri dall’area individuata per l’allocazione dell’impianto. Più o meno alla stessa distanza anche la prossima sede dell’Istituto Tecnico Commerciale Cesare Pavese, destinato ad essere frequentato da centinaia di studenti.

Resta da sfatare, infine, il mito della possibilità che la Città di Caserta possa beneficiare di energia a prezzo più basso, perché il ricavo dell’energia prodotta dall’impianto (che grazie agli incentivi statali sarà ceduta al gestore nazionale della rete elettrica ad un prezzo superiore a quello di mercato) non andrà a beneficio della città di Caserta ma solo del gestore privato dell’impianto (a cui è affidata la realizzazione e la gestione dello stesso).

Le associazioni e i comitati ritengono che sia necessario affrontare il problema dei rifiuti nella sua complessità, trovando soluzioni idonee che consentano al tempo stesso di portare a termine la bonifica del territorio. Condizione essenziale affinché ciò avvenga è che siano rispettate le norme ambientali in materia di competenza dei diversi enti, ma soprattutto i criteri di  localizzazione e di realizzazione degli impianti definiti dalla pianificazione. Ricordano alla popolazione che già da tempo hanno avanzato proposte concrete per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, sia livello provinciale che regionale. Le Amministrazioni pubbliche continuano ad ignorare tali proposte avventurandosi, come nel caso del digestore a Lo Uttaro, in scelte illegittime o quantomeno inopportune che corrono il rischio di perpetuare ancora per molti anni i disagi e i  pericoli per la salute delle popolazioni.

 

Com.E.R. – Comitato Emergenza Rifiuti Caserta

Legambiente – Circolo di Caserta

LiberaMente – Movimento Civico Prov. Caserta

OsserAzione – Caserta

Civitas E’- Maddaloni

Comitato per la Vivibilità di Maddaloni

 

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