A una settimana dalle presidenziali americane Kamala Harris e Donald Trump sono alla pari, o staccati di pochissimo, nei sette Stati chiave. La situazione simbolo è in Wisconsin, così come viene fotografata dal sondaggio Usa Today/Suffolks University, i cui risultati sono stati pubblicati poche ore fa. In questo Stato, dove il tycoon è dato avanti 48 a a 47, la vicepresidente risulta però in vantaggio di tre punti (50 a 47) nella Door County, una delle aree considerate simbolo e che ha votato negli ultimi vent’anni i candidati risultati poi eletti. Il dato contrastante rende difficile capire cosa possa succedere. E qui solo il 2 per cento degli elettori ha dichiarato di non avere ancora deciso. Harris conduce di 14 punti tra le donne (55-41), mentre Trump è avanti tra gli uomini di 18 punti (56-38). Secondo il sito FiveThirtyEight, che stila una media giornaliera tra tutti i sondaggi, Harris è avanti in Wisconsin ma con un quasi invisibile 0,2 per cento, 47,9 a 47,7. Trump conduce di due punti in Arizona e di uno in Georgia e North Carolina, mentre i due sfidanti sono appaiati, o con un margine di meno di un punto, in Pennsylvania, Michigan e Nevada. E la situazione si sta cristallizzando nel momento in cui più di quaranta milioni di americani hanno già votato in tutti gli Stati Uniti. In Pennsylvania, quello che tra i sette Stati chiave assegna il maggior numero di voti, diciannove, Trump è dato al 48 per cento, Harris al 47,7. Il 18 settembre la vicepresidente guidava con un vantaggio di 1,7. In questo Stato si stanno concentrando gli sforzi delle due campagne: quella di Trump è sostenuta in modo pesante dal miliardario Elon Musk, che sta cercando di mobilitare gli elettori promettendo soldi e usando lo stratagemma del ‘premio’ per l’adesione a un referendum (è un reato federale promettere pagamenti in cambio del voto). Quella Democratica si è affidata a un sistema più collaudato: la campagna porta a porta condotta dai volontari.
Nelle scorse settimane centinaia di Democratici, e tra questi spesso gente comune, si sono messi in viaggio verso la Pennsylvania per battere le aree dove – secondo le indicazioni di una app che monitorava la partecipazione al voto – si concentravano le persone che non avevano ancora espresso la loro preferenza. Il Partito democratico ritiene di aver raggiunto buoni risultati, i Repubblicani sono convinti che questa mobilitazione risulterà un flop. A livello nazionale la vicepresidente continua a essere avanti, anche se il margine si è ristretto a +1,4 per cento, 48,1 a 46,7 mentre secondo Tipp Insights, considerato il sondaggio più indipendente e meno incline a destra, come invece risulta la maggior parte degli istituti, Harris è avanti di tre punti, 50 a 47. Ma il dato nazionale conta in modo relativo, perché sono i risultati negli Stati a pesare. E su quelli, come abbiamo visto, c’è incertezza assoluta.