Ore 10.30. Il presidente dell’assise Giuseppe Massaro fa la chiama. Nessuno risponde all’appello. Come preannunciato da Italia Notizie, va deserta la seduta dal consiglio comunale di Orta di Atella. All’ordine del giorno due delibere approvate in giunta da ratificare nel civico consesso. Il sindaco Antonino Santillo ha una seconda chance. L’assemblea consiliare è convocata in seconda battuta per giovedì 31 ottobre alla stessa ora. Non sarà una seduta “ordinaria”. Sarà il termometro per misurare lo stato di salute dell’amministrazione comunale e per capire, si spera una volta e per tutte, se e quale sbocco avrà la crisi politica aperta non sappiamo nemmeno più quando. Oggi la confederazione degli undici è rimasta compatta. Nessun componente si è recato nell’aula consiliare. Una linea concordata nei giorni scorsi. A sorpresa, neppure gli esponenti dell’altra confederazione, quella a cinque, ha fatto capolino in assise, escluso il timoniere Massaro, presente per obblighi istituzionali. In seconda convocazione si abbassa il numero legale. Sarà l’occasione buona per verificare sul campo la tenuta della grande alleanza, composta da Nuova Prospettiva per Orta (5 consiglieri), Scelta Civica (3), Fare Democratico per Orta Verde (2) e dall’indipendente Ciro Palladino. Per coerenza gli undici consiglieri che ne fanno parte dovrebbero dare di nuovo forfait. La loro richiesta, avanzata nell’ultimo civico consesso, quello del 17 settembre, non è stata recepita dal sindaco. La confederazione chiese l’azzeramento di tutte le cariche istituzionali. Pochi giorni dopo, il 24 settembre, gli assessori Tonino Russo, Pasquale Pellino e Annalisa Cinquegrana consegnarono le rispettive deleghe nelle mani del primo cittadino. La diserzione di oggi è un segnale per Santillo. La crisi si è impantanata e la fascia tricolore non ha ancora indicato una via d’uscita. Ma sorge un dubbio: il sindaco non ha trovato la quadra oppure non ha messo mano alla nuova giunta perché sa gli undici non andranno fino in fondo? Lo scopriremo giovedì prossimo. Se i rappresentanti della grande alleanza resteranno a casa in blocco vorrà dire che fanno sul serio. Se ci saranno defezioni allora saremo di fronte all’ennesima pulcinellata. Su questo crinale gioca la sua partita anche la confederazione dei cinque, formata dai movimenti Orta al Centro e Orta sul Serio, rappresentati in assise rispettivamente da Mena Capasso e Pasquale Lamberti e da Massaro, oltre che dagli indipendenti Tiziana Dirasco e Gennaro Colella.

Andrea Villano

L’ex sindaco Andrea Villano, leader di Orta al Centro, ha ribadito di non voler sacrificare nessuno dei due assessori del raggruppamento: “Andrea Villano e Florentina Lamberti non si toccano”. Una posizione intransigente o tattica? In altri termini, l’ex primo cittadino Villano e il presidente Massaro resistono all’offensiva perché non hanno scelta o perché sono convinti che alle fine la confederazione degli undici si sfalderà? Lo stesso interrogativo riguarda Santillo. Il sindaco non ha ancora toccato il mosaico dell’esecutivo per timore di fare disastri o perché sa che gli undici consiglieri continueranno ad abbaiare alla luna ma non metteranno mai in pratica una vera azione per mandare a casa l’amministrazione e quindi loro stessi? In seconda convocazione non serve la maggioranza più uno dei consiglieri. Santillo, Villano e Massaro sperano, anzi sono certi, che qualcuno degli undici consiglieri “ribelli” farà dietrofront. Se la grande coalizione andrà in pezzi sarà altro tempo guadagnato da utilizzare per far calmare le acque. Entro novembre va approvato il conto consuntivo. Sarà un “dentro o fuori”. Se lo strumento contabile non passerà andranno tutti a casa. Un’arma in più per Santillo, Villano e Massaro. I tre continuano a ripetersi: “Vediamo questi stupidi dove vogliono arrivare?”. Vediamo. Basta che si pone fine a questa sceneggiata. I cittadini ne hanno le scatole piene. E hanno decisamente ragione.

Mario De Michele

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