Per rappresentare lo sfascio totale dell’amministrazione comunale a guida Antonino Santillo basta mutuare un celebre verso di Battiato: “Sul comune di Orta di Atella sventola bandiera bianca”. La dimostrazione clamorosa dell’umiliante resa della squadra di governo è raffigurata nella determina n. 73 adottata il 13 dicembre dal responsabile del settore Finanziario Valeria Vellone (link in basso). Saranno redatti da una società privata il bilancio di previsione 2024-2026, quello consolidato e il rendiconto 2023, con tutti gli atti consequenziali come il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e il Documento unico di programmazione. Sembra incredibile ma il comune ortese è ridotto davvero così. Non è in grado di stilare gli strumenti contabili. Roba da immediate dimissioni in blocco degli amministratori locali. Roba da chiedersi: ma il sindaco, gli assessori e il presidente dell’assise stanno lì per prendersi soltanto lo stipendio? Il tracollo gestionale di Santillo e company non ha precedenti nella storia amministrativa della città. Se sul piano politico questa scelta segna la fine di una coalizione mai decollata dopo un anno e mezzo di mandato, sotto il profilo finanziario rappresenta una doppia beffa: la consulenza costerà ai cittadini 30mila euro. Per un ente in dissesto un altro colpo allo stomaco. Il servizio esterno infatti è stato assegnato con affidamento diretto alla GE.FIN.PA. S.R.L.S., con sede a Mondragone in via Fiumara 11. Costo della consulenza: 25mila euro oltre iva. Destano fondati dubbi anche le modalità dell’appalto. Perché non si è proceduto a una gara aperta che avrebbe consentito di scegliere la migliore offerta con un risparmio per le casse comunali? Da quale cilindro è stata pescata la GE.FIN.PA? Non è un problema di legittimità. È una questione di trasparenza e di costi. Aspetti basilari pure per un comune che ha issato bandiera bianca.
Mario De Michele