Il comune gialloverde soffre ancora gli strascichi dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche e sul territorio c’è chi vanta il lavoro del Governo con la sua irrompente azione di risanamento puntando tutto su un commissariamento straordinario di governo e chi invece contesta la modalità con la quale il governo è stato in grado di farsi solo propaganda, sfruttando l’onda mediatica dell’emergenza sociale, giustificando così la enorme emorragia di fondi pubblici. Intanto però i caivanesi presto saranno chiamati alle urne. Ad oggi la terna commissariale prefettizia non ha ancora comunicato alla Prefettura e conseguenzialmente al Ministro degli Interni la volontà di voler prorogare l’incarico per necessità di risanamento e quindi allo stato attuale si andrebbe a votare a cavallo tra maggio e giugno 2025 dato che i 18 mesi canonici scadono il prossimo aprile, mentre l’altra finestra sarà quella tra novembre e dicembre laddove, entro il 15 febbraio, la terna commissariale avrà terminato tutto l’iter burocratico inerente la richiesta della proroga di sei mesi come prescrive il TUEL.
La scadenza potrebbe essere vicina ma a quanto pare a Caivano, all’ipotesi giugno non crede nessuno visto che la politica è ferma al palo e all’orizzonte, salvo qualche piccolo movimento a livello associazionistico, qualche lotta identitaria intrapresa da poche unità di cittadini, non si vede nessun ragionamento politico.
Chi ha tentato di mettere la testolina fuori, dopo quasi due anni di ingiustificato silenzio è stato l’ex consigliere Antonio Angelino che approfittando della visita del Presidente della Repubblica si è lasciato andare ad un post irrisorio nel quale si è sbilanciato scrivendo: “Le parole di Mattarella e la Sua visita di oggi, come sempre, ci spronano all’impegno civile per la rinascita della nostra comunità” lasciando intendere di essere pronto alla sua ennesima discesa in campo. Con chi? Poi si vedrà.
E comunque, dato il momento storico che attraversa la città, ci si aspetterebbe una classe dirigente rinnovata almeno nella nomenclatura, anche perché l’ex consigliere Antonio Angelino ancora deve esprimersi su possibili rapporti che intercorrono tra la sua famiglia e alcune zone d’ombra della città, deve ancora spiegare alla cittadinanza il suo senso di legalità e come intende combattere l’illegalità diffusa sul territorio visto che sull’apertura abusiva del bar del fratello dove lui era assiduo frequentatore non ha proferito parola. Non si è espresso neanche sull’evento tanto pubblicizzato e organizzato dai suoi amici di partito e di vita, nato in spregio a qualsiasi tipo di autorizzazione sia essa inerente l’occupazione di suolo pubblico, sia essa in materia di tutela del diritto autoriale dei vari pezzi musicali offerti alla cittadinanza presente prettamente giovanile. Insomma, ancora tanta strada da percorrere per il leader di Caivano Conta prima di potersi reclamizzare come l’oramai neanche più tanto tale giovane che avanza.
A fare da contraltare a tutto questa nebbia politica c’è il neo formato comitato festeggiamenti della festa della Maria SS. di Campiglione, attraverso il quale, storicamente si è sempre distinto e messo in evidenza uno dei candidati sindaco della storia delle elezioni caivanesi. Quest’anno però il comitato assume un atteggiamento diverso. Anche in virtù di quanto successo l’anno scorso, dove i commissari prefettizi non transigerono sui controlli delle varie donazioni attraverso transizioni economiche bancarie, fino al punto da far saltare la festa e lo struscio come lo chiamano da queste parti. Il comitato quest’anno fungerebbe da garante a qualche deroga che i commissari prefettizi sono pronti ad attuare.
Ma da chi è formato il comitato festeggiamenti quest’anno? Radio Marciapiede parla più o meno della stessa nomenclatura di sempre. Infatti all’interno dello stesso comitato comunque si conta sempre qualche imprenditore che in passato ha avuto qualche problemino con la legge ma l’aura mistica del nuovo priore Padre Dominic Praaven Lawrence alimentata dal suo mentore Padre Maurizio Patriciello e il prestigio del dott. Raffaele Marzano fresco di nomina governativa come membro della commissione ministeriale per la vendita dei farmaci su internet, fungono da paravento a tutti i fumus possibili che il resto della nomenclatura del comitato possa generare intorno alla Festa di Campiglione.
Sempre secondo indiscrezioni e tenendo conto del ruolo storico del cosiddetto Presidente del Comitato, voci di corridoio vogliono proprio il dott. Raffaele Marzano come l’esponente del centrodestra che potrebbe rappresentare la perfetta sintesi di quella parte politica della città. Raffaele Marzano, ottimo professionista, un curriculum vitae di tutto rispetto, attualmente rappresenta a Caivano il profilo giusto per un salto di qualità sul territorio anche se gli ultimi medici al potere a Caivano hanno dimostrato totale incompetenza in materia amministrativa. A quanto pare il dottore esperto in farmacologia godrebbe anche del benestare del governo centrale e dell’endorsement proprio del parroco antimafia don Maurizio Patriciello. Quindi stabilito che il dott. Raffaele Marzano sia una figura spendibile al punto tale da coprire anche la natura borderline di alcuni formanti il Comitato Festeggiamenti di Campiglione, bisognerà vedere da chi sarà affiancato e da chi sarà formata l’ipotetica coalizione di centro destra.
In tutto questo bailamme c’è da registrare la rottura nel Movimento 5 stelle tra il deputato Pasquale Penza e il suo collaboratore parlamentare ed ex Consigliere Francesco Giuliano, la quale rottura ha portato allo sfaldamento del gruppo fino alla perdita del gruppo territoriale da parte del deputato pentastellato.
Il M5S poteva essere l’alleato naturale di un PD isolato e paralizzato dai soliti noti, gli stessi dinosauri incancreniti sulle poltrone dirigenziali dai tempi dei DS di D’Alema per intenderci. Un partito che non ne ha voluto sentire di rinnovamento nonostante fosse il primo partito dell’Amministrazione sciolta per infiltrazioni camorristiche e l’assessore da esso espresso ha rappresentato il detonatore di tutto il processo sulle estorsioni che ancora è in atto.
Dal canto suo chi tiene le fila del partito tenta ancora di proporsi, andando in giro per i vari salotti sovracomunali a chiedere endorsement ma ha un problema di immagine legato ad aspetti sentimentali da difendere sul territorio ben più serio e grave che pensare a candidarsi a sindaco sfruttando la debole posizione dell’ultimo sindaco durato l’intero mandato a Caivano, dimenticandosi che nei fatti i caivanesi lo bocciarono alla presentazione del secondo mandato, preferendo il liberale Pippo Papaccioli a lui.
Insomma il PD con la sua idea spasmodica di essere il miglior simbolo spendibile sul territorio anche se rappresenta anch’esso un cartello svuotato e senza aggregazione, vuole per forza di cose continuare a fare la parte del leone nei vari tavoli che si potranno creare a Caivano ed è per questo motivo che i dinosauri del PD rischieranno di restare tristi, soli e sconsolati.
Michele Apicella