“C’è chi dice qua, c’è chi dice là, io non mi muovo. C’è chi dice là, c’è chi dice qua, io non ci sono. C’è qualcuno che non sa più cos’è un uomo, c’è qualcuno che non ha rispetto per nessuno”. La colonna sonora di Pasquale Lamberti potrebbe essere uno dei celebri brani di Vasco Rossi: “C’è chi dice no”. Come abbiamo sempre scritto, fino alla noia, non tutti i consiglieri comunali di Orta di Atella sono uguali. Lamberti non ha nulla a che spartire con Giuseppe Massaro o con Raffaele Lampano, ad esempio. Lamberti non è abituato a cambiare casacca in continuazione in base alle convenienze personali. Lamberti non ha bisogno della politica per vivere. Anzi, il suo impegno istituzionale toglie tempo prezioso alla sua attività imprenditoriale. Non è nello stile del consigliere di Orta al Centro sedersi ai banchetti imbanditi dai soliti noti per strappare a morsi un’altra fetta di città. Per lui il bene della collettività conta davvero. Non a chiacchiere. E il vero bene di Orta di Atella si fa senza mai perdere di vista la strada della legalità. Lamberti ne è convintissimo. Lo ha sempre dimostrato. Con i fatti. E quindi si sappia: Pasquale Lamberti non è all’asta. Chi dice là e chi dice qua si rassegni. È inutile mettere in giro voci false sulla sua integrità morale. I soliti noti si tolgano dalla testa che Lamberti abbia votato a favore degli strumenti contabili per ottenere qualcosa in cambio. I venditori ambulanti di poltrone la smettano di screditare il consigliere di Orta al Centro.
La sapete l’ultima? I titolari del “mercatino delle pulci” sostengono che Pasquale Lamberti abbia alzato la mano in assise per far tonare in giunta sua cugina Florentia Lamberti. Che squallore! Che gentaglia. Eppure conoscono bene la sua dirittura morale. Il consigliere Lamberti ha dato l’ok agli strumenti contabili per un unico motivo: perché secondo lui così si facevano gli interessi dei cittadini. Non c’è altra ragione. Non ci sono accordi segreti. Nessun patto di potere. A nostro parere il suo voto a favore è stato un errore. Ma siamo altrettanto certi che Lamberti abbia dato il via libera esclusivamente per il bene dei cittadini. E le voci per infangarlo saranno ben presto messe a tacere dai fatti, quando il sindaco Antonino Santillo nominerà i nuovi assessori. Uno sarà espressione di Massaro- Del Prete Magò, l’altro potrebbe essere indicato da Ciro Palladino. Sicuramente nessuno dei due nuovi esponenti dell’esecutivo sarà espressione di Lamberti. Che nel suo intervento in assise è stato coerente anche nei confronti del suo gruppo. Dopo che Mena Capasso ha annunciato il voto contrario ai bilanci e il passaggio all’opposizione di Orta al Centro, Lamberti non ha comunicato l’addio al movimento. Ora tocca all’ex sindaco Andrea Villano tenere unito il gruppo. Il voltafaccia di Palladino e di Raffaele Lampano non è una grande perdita. Tutt’altro. Non poter più contare su Capasso o su Lamberti sarebbe un errore imperdonabile. Il nemico politico e amministrativo è il blocco di potere basato sull’asse Santillo-Massaro. Serve un’alternativa coesa e credibile. Servono un serrato controllo sugli atti e proposte concrete. Serve, mai come in questo momento, che la parte sana della società, cioè la stragrande maggioranza della popolazione, abbia la convinzione che, mutuando De Gregori, non tutti sono uguali, non tutti rubano alla stessa maniera.
Mario De Michele