di Mario De Michele

Marcello De Rosa porta a casa due risultati considerevoli: uno di natura amministrativa, il via libera al bilancio di previsione, l’altro di tipo politico, una nuova maggioranza consiliare a suo sostegno. Sorprendendo un po’ tutti, il presidente facente funzione della Provincia di Caserta, oltre a confermare le sue capacità di governo del territorio, ha messo in mostra doti politiche che finora non gli erano riconosciute. Ieri l’assise dell’ente dell’ex Saint Gobain ha approvato i delicati punti all’ordine del giorno, a partire dal documento unico di programmazione 2025-2027, passando per il bilancio di previsione annuale 2025, per finire con il bilancio pluriennale 2025-2027. Insomma l’amministrazione provinciale griffata De Rosa ha superato brillantemente tutti gli scogli contabili gettando le basi per garantire un governo solido a Terra di Lavoro. Ma l’aspetto più rilevante del disco verde ai documenti finanziari è il nuovo assetto politico-amministrativo emerso in consiglio provinciale. De Rosa ha reso marginale Forza Italia e Fratelli d’Italia incassando l’appoggio della Lega, negli ultimi 8 anni sempre all’opposizione, e l’astensione del Pd che ha annunciato il voto punto per punto nel proseguo della consiliatura. Due colpacci politici per nulla scontati. Il leader regionale leghista Gianpiero Zinzi ha pienamente sposato il nuovo corso avviato da De Rosa, mentre il commissario provinciale dem Susanna Camusso ha virato dall’opposizione intransigente all’astensione che ha il sapore di un appoggio esterno alla gestione De Rosa.

Per l’ex sindaco di Casapesenna due piccioni con una fava. Anzi tre obiettivi in uno: il tris lo ha calato accompagnando alla porta della maggioranza i consiglieri di Fi, riottosi perché con le dimissioni del presidente Giorgio Magliocca è finita la pacchia, è calato il sipario sullo strapotere azzurro in Provincia. Fino all’altro ieri Giuseppe Guida, consigliere provinciale e coordinatore del partito di Tajani nel Casertano, ha continuato ad abbaiare alla luna nella pia speranza di ottenere “elezioni subito” aggrappandosi alla normativa che prevederebbe l’indizione del voto entro i 90 giorni dal forfait del presidente. Una posizione strumentale e disperata. Strumentale perché tutti sanno, Guida compreso, che sulla data delle elezioni si pronuncerà il ministero dell’Interno. Disperata perché dimostra plasticamente il ribaltamento delle posizioni in campo. Dopo 8 anni in cui è stato il “sole politico” della Provincia, oggi Forza Italia è soltanto un pianeta satellite. La defezione obbligata di Magliocca, indagato per peculato, ha oscurato gli azzurri. A nulla serve, se non a peggiorare le cose, il goffo tentativo di Guida e company di tornare al centro del sistema solare.

Il leader dei Moderati Giovanni Zannini non ha gettato in mare la scialuppa di salvataggio per Magliocca e FI. Ora al timone delle Provincia c’è De Rosa. E la barca deve andare avanti per tutelare gli interessi dei casertani e non quelli della bottega azzurra. Ecco la rivoluzione copernicana: la novellata maggioranza consiliare non è nuova soltanto perché basata su numeri diversi, ma è una novità perché forse per la prima volta ha uno scopo nobile: quello di governare Terra di Lavoro cestinando i personalismi ed evitando che la Provincia continuasse a essere un comitato elettorale. Tanta roba.

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