di Mario De Michele

Finalmente Orta di Atella ha avuto una reale svolta amministrativa. È salito a 5 il numero della pattuglia dei consiglieri di opposizione (clicca qui). Chi ha lavorato per il bene della città ha colto nel segno. Può brindare ad un nuovo inizio. Il patto di sangue tra Antonino Santillo e Giuseppe Massaro ha tracciato una chiara linea di demarcazione. Da oggi, 27 gennaio 2025, i cittadini ortesi tornano a intravedere uno spiraglio di luce. Da un lato c’è un blocco di potere, intrappolato nella logica delle poltrone. Dall’altro c’è un raggruppamento che sul piano politico e consiliare rappresenta un’alternativa ai giochi di Palazzo. Uno schieramento che nell’immediato e a medio termine può assicurare alla popolazione un’attività di controllo e vigilanza sugli atti amministrativi. E in prospettiva potrà dire agli elettori: “Noi siamo un’altra cosa, noi ci siamo battuti per la legalità e continueremo a farlo”. Questo è il nuovo schema. Questa era la madre di tutte le battaglie. Questa è la vittoria decisiva per l’oggi, per il domani e per il futuro. Soltanto i pivellini della politica non hanno compreso che il “sì” in assise agli strumenti contabili con ben cinque voti contrari è una vittoria di Pirro. Non ci sono arrivati gli strateghi d’accanto. Non hanno capito nulla i politici di lungo corso. Hanno abboccato all’amo come pesciolini di cannuccia, obnubilati da “pippe mentali” e fuorvianti personalismi.

Giuseppe Massaro e Antonino Santillo

I primi a essere stritolati tra il blocco di potere e il blocco alternativo saranno il sindaco e il presidente dell’assise. L’intesa tra Santillo e Massaro, con la regia nemmeno troppo occulta di Gianfranco Piccirillo e Salvatore Del Prete “Magò”, ha sancito la fine della coalizione di governo. Se prima la fascia tricolore aveva qualche chance di portare a termine il mandato, ora non gli resta che contare gli ultimi giorni di Pompei. Quanto durerà la luna di miele? Per quanto tempo i novelli sposi andranno d’amore e d’accordo? È da alunni dell’asilo della politica sperare di navigare a vista. È da sprovveduti immaginare che sarà più facile dividere pani e pesci ora che la maggioranza si è ridotta. Avverrà l’opposto. Sarà impossibile accontentare tutti. Sarà improponibile soddisfare tutti i bisogni, leciti e illeciti. E sarà inutile aprire, com’è avvenuto nei giorni scorsi, i cancelli del mercato delle vacche. Fuori da quei cancelli c’è gente non in vendita. C’è un’opposizione dura e pura, con Orta al Centro imbestialita, Svolta Civica depurata dagli opportunisti e Fare Democratica per Orta Verde che già a tempo debito ha detto: “No, grazie, noi non ci stiamo”. Se oggi c’è un blocco alternativo è proprio grazie agli strateghi d’accatto e ai politici di lungo corso arrugginiti dagli anni. Sono loro che hanno marchiato l’amministrazione comunale con la parola “end”. Per carità, vanno ringraziati fino alla fine dei secoli, meritano un cesto a Natale e a Pasqua vita natural durante. Soltanto così si potrà abbattere il blocco di potere.

Poi c’è da segnalare il capolavoro di chi per fare un dispetto alla moglie se l’è tagliato. Memorabile il risultato pratico immediato: pur di far fuori l’ex sindaco Andrea Villano ha rafforzato Piccirillo e il duo Massaro-Del Prete “Magò”. Radiosa la prospettiva futura: si dovrà alleare con loro alle prossime comunali. Auguri e figli maschi. Intrecciato a doppio filo un altro capolavoro, scritto a più mani: quello di aver resuscitato lo stesso Villano e Orta al Centro, ormai logorati da 20 mesi di fallimenti amministrativi. L’ex primo cittadino e il suo movimento hanno riconquistato gran parte del consenso andato in fumo in poco più di un anno e mezzo. Nemmeno Gesù ci sarebbe riuscito. Un vero miracolo. Uno scenario così lo avrebbe previsto anche un pischello. Ma le “pippe mentali” e i personalismi offuscano la mente. Ed ecco che Villano, Ferdinando D’Ambrosio, Giovanni Misso e Eduardo Indaco, questi ultimi bravi in questa fase a mantenere la barra dritta, rappresentano assieme ai loro gruppi un punto di riferimento per costruire, con le altre forze sane del territorio, un’alleanza non soltanto credibile ma anche in grado di governare per il vero bene della città.

E il bello deve ancora arrivare. Il blocco alternativo avrà il fiato sul collo del blocco di potere. Non sarà più una passeggiata ampliare il centro “Fabulae”, fare affari milionari con i pannelli fotovoltaici, riconvertire a supermercato l’area ex Leanza e mettere le grinfie, in vecchio stile, su uno dei comparti dei Piani per gli insediamenti produttivi. Non sarà un pranzo di gala pilotare i concorsi comunali per dare posti di lavoro a persone organiche alla maggioranza. Non potranno più essere conferiti appalti diretti seguendo il metodo Vellone-Sciaudone. Non accadrà più che una ditta costituita nel settembre 2024 possa beneficiare di un affidamento di oltre 55mila euro nel dicembre dello stesso anno per i lavori in via Diaz. Non sarà più possibile continuare a ridurre l’ufficio tecnico comunale a studio privato di qualche amministratore di maggioranza. Non ci saranno più progetti farlocchi a favore dei minori con associazioni amiche degli amici. Ci sarà l’opposizione che darà battaglia in tutte le sedi. Ci sarà Pasquale Lamberti che pur avendo votato a favore degli strumenti contabili ha l’onestà impressa nel suo dna. E ci sarà sempre Italia Notizie che informerà i cittadini. Questo era lo schema di chi vuole davvero il bene di Orta di Atella. Per fortuna i malviventi della politica non l’hanno compreso. Quando si tratta di soldi a certa gente si annebbia la vista.

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