In Italia ci sono 7.896 comuni. Quanti dipendenti comunali si sono licenziati nel 2024? Nessuno. Ad Orta di Atella invece già nei primi 40 giorni del 2025 ha dato forfait il responsabile del settore economico-finanziario. Maria Marsilio infatti ha protocollato le dimissioni. Alla fine del periodo di preavviso non farà più parte della pianta organica. Come mai? È la domanda di tutte le domande che dovrebbero porsi il sindaco Antonino Santillo e la “nuova” maggioranza. In qualsiasi città “normale” la classe dirigente si interrogherebbe, partendo dalla causa e non dagli effetti, su una decisione così traumatica. Perché una funzionaria dovrebbe rinunciare al posto fisso? In prima istanza Marsilio ha chiesto la mobilità per trasferirsi in un altro ente locale. Richiesta negata. In secondo luogo ha fatto presente al primo cittadino di non voler ricoprire l’incarico di capoarea. Lo scorso 4 novembre il sindaco le conferito ugualmente la mansione. A quel punto la dipendente comunale si è licenziata. Ma perché? È molto probabile, se non certo, che alla base della clamorosa decisione di gettare la spugna ci sia la volontà, legittima e comprensibile, di Marsilio di non volersi fare carico di un settore che fino al 31 gennaio era nelle mani di Valeria Vellone. Quest’ultima, residente a Falciano del Massico, è ormai nota per aver affidato un appalto diretto da 30mila euro alla GE.FIN.PA., ditta di proprietà di Svitlana Vasechko, cittadina ucraina, anche lei di Falciano del Massico. La società si è avvalsa della consulenza di Salvatore Sciaudone, pure lui di Falciano del Massico e imputato per peculato e falso in atti pubblici. Il 16 settembre di quest’anno si terrà l’udienza preliminare davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Vellone, con l’apporto della ditta italo-ucraina e di Sciaudone, ha redatto tutti gli strumenti contabili approvati dal consiglio comunale, con ben 5 voti contrari, nella seduta del 27 gennaio scorso. L’assise ha dato via libera al bilancio di previsione 2024-2026, a quello consolidato, al Dup, agli atti relativi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e al rendiconto di gestione 2023.

Valeria Vellone, Salvatore Sciaudone, Svitlana Vasechko

In seguito all’inchiesta di Italia Notizie è emerso che ai tempi in cui era funzionario presso i comuni di Falciano del Massico e di Portico di Caserta, Sciaudone ha conferito 6 affidamenti diretti alla SOGEST, società all’epoca amministrata dalla stessa Vellone, per un totale di oltre 40mila euro. Peraltro la GE.FIN.PA., attiva da appena 7 mesi, non aveva dipendenti quando ha ottenuto l’incarico, ma ciò nonostante Vellone contestualmente all’appalto ha liquidato alla ditta addirittura il 50% dell’importo (tutti i link in basso). Accettando il ruolo di titolare del settore economico-finanziario Marsilio si sarebbe dovuta sobbarcare pesantissime responsabilità ereditare dalla Vellone, tra cui il saldo del restante 50% alla ditta italo-ucraina, pari a 15mila euro, e soprattutto avrebbe di fatto dovuto avallare tutti gli strumenti contabili redatti dalla funzionaria a scavalco con il contributo fondamentale di Sciaudone. Entro il prossimo marzo infatti il consiglio comunale deve approvare il piano pluriennale 2025-2027. Servono gli incartamenti per inserire l’argomento all’ordine del giorno del civico consesso. E il gravoso onere sarebbe ricaduto sulle spalle di Marsilio. Al suo posto qualsiasi persona perbene e onesta avrebbe preferito perdere il lavoro piuttosto che rischiare di finire in grossi guai sia sul piano amministrativo che penale.

Prima domanda: se un dipendente comunale (Marsilio) arriva a licenziarsi per non avere problemi con la giustizia la colpa è sua e di chi, come Italia Notizie, ha denunciato lo scandalo GE.FIN.PA. oppure di coloro i quali hanno fatto approdare al comune di Orta di Atella una funzionaria (Vellone) e un consulente (Sciaudone) che nel recente passato avevano di fatto rapporti di lavoro tra loro? Seconda domanda: la nostra inchiesta e il caso Marsilio sono la causa o l’effetto del caso Vellone-Sciaudone-Vasechko? C’è un’unica e incontrovertibile risposta: la causa di tutto ciò sono Santillo e company che hanno combinato un disastro irreparabile per l’ente locale. Se oggi è un’impresa quasi impossibile reperire da altri comuni un responsabile a scavalco che si occupi del settore economico-finanziario è perché i recenti trascorsi amministrativi tengono lontano da Orta di Atella tutti i dipendenti comunali competenti e puliti del pianeta. Terza domanda: la pessima immagine di Orta di Atella dipende dall’appalto-vergogna alla GE.FIN.PA. o da chi lo ha reso pubblico? E dunque, per finire: l’immagine della città è stata gravemente lesa dagli amministratori locali o dai giornalisti?

E.T.

Il tentativo del sindaco Santillo e del presidente dell’assise Massaro di invertire il principio di causa e effetto è ridicolo per chi abbia un minimo di intelligenza e offensivo nei confronti dei cittadini. Dopo il mantra sul dissesto finanziario, fortemente voluto dalla fascia tricolore (sic!), ora c’è il tam-tam contro l’informazione libera. Verrà un giorno in cui Santillo e Massaro si assumeranno le proprie responsabilità politico-amministrative? Governano Orta di Atella da oltre un anno e mezzo. Rispettivamente intascano ogni mese 4.140 euro e 1.863 euro. L’intera giunta costa ai contribuenti 180mila euro annui. Finora la squadra di governo quali risultati ha raggiunto? Ah sì, il totale fallimento non è colpa loro. È colpa degli alieni. Da 20 mesi gli extraterrestri non fanno altro che ledere l’immagine della città. Mannaggia. Bisogna immediatamente denunciare E.T. per diffamazione aggravata a mezzo spazio.

Mario De Michele

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