Il caso Antonio Fusco non è una questione politica. Nemmeno amministrativa. Ma di legalità. E in quanto tale investe inevitabilmente sia la politica che l’amministrazione comunale. Tutti. Nessuno escluso. A partire dal sindaco Lorenzo Di Iorio e la sua giunta. Fino agli esponenti dell’opposizione. Quando si tratta di rispetto delle leggi il primo presidio sono gli uffici competenti. In primis l’Utc e il comando di polizia municipale. Spetta a loro, è un dovere, un obbligo funzionale, intervenire contro l’abusivismo edilizio. È di competenza del responsabile dell’Urbanistica e del capo dei caschi bianchi sanzionare il consigliere comunale, un tempo feroce oppositore di Di Iorio e company, oggi organico alla maggioranza e folgorato sulla via di Damasco probabilmente nel tentativo di mettere in salvo la sua abitazione di Carano di Sessa. Ma a quanto ci risulta tutto tace. Nulla si muove. Eppure un mese fa, per la precisione lo scorso 16 gennaio, abbiamo sollevato il problema facendo nome e cognome e indicando le gravi difformità urbanistiche dell’immobile dove vive Fusco. Una villa a in gran parte abusiva.

House under construction on plans with laptop

UN LUNGO ROSARIO DI ABUSI

La prima vistosa irregolarità consiste nell’aver trasformato il piano interrato nel piano terra, sul quale è stato costruito il primo piano della casa. Su questo punto le norme in materia edilizia sono chiare come il sole ad agosto. Non c’è nulla da interpretare. L’interrato è un piano o locale di un edificio il cui soffitto si trova in ogni sua parte ad una quota pari o inferiore rispetto a quella del terreno, del marciapiede o della pavimentazione posti in aderenza all’immobile. Portare fuori terra un’opera all’origine interrata integra una trasformazione del territorio che necessità di un titolo abilitativo. Quindi è necessario un permesso di costruire non soltanto per la realizzazione di manufatti che si elevano al di sopra del suolo, ma anche per quelli in tutto o in parte interrati e che trasformano in modo durevole l’area in questione. Nel caso di specie, il consigliere comunale Fusco avrebbe effettuato gli interventi senza licenza edilizia.

Non finisce qui. Per realizzare l’intero immobile sarebbe stata utilizzata nei grafici una parte di cubatura già usata per costruire la villa prospiciente del padre dell’esponente dell’opposizione. C’è stata una cessione delle cubature? Sembra proprio di no. Anche questo aspetto è normato in modo cristallino. La cessione di cubatura è considerata ammissibile soltanto quando la maggiorazione di volumetria a favore del cessionario trova bilanciamento nella riduzione della volumetria del cedente, senza che ciò comporti alcuna modifica del rapporto di densità abitativa stabilito dagli standard edilizi. Nelle “carte” non risulterebbe alcuna riduzione della volumetria dell’immobile del padre del consigliere a favore di quest’ultimo. Si tratta, insomma, di irregolarità urbanistiche che non possono essere regolarizzate nemmeno con una licenza in sanatoria. Per non farsi mancare nulla Fusco ha realizzato anche una piscina e un muro di cinta, anch’essi senza alcuna autorizzazione. Un tuffo carpiato nella totale illegalità.

IL TENTATIVO DI INSABBIARE TUTTO

Lorenzo Di Iorio

Come riemergere dall’acqua senza annegare? Sul piano urbanistico non si può. Allora ecco la mossa pseudo-politica di Fusco. Inversione a U in direzione Di Iorio nella speranza che il comune traccheggi, perda tempo, volga lo sguardano dall’altra parte rispetto al suo immobile abusivo. E probabilmente la promessa del sindaco di risolvere un problema irrisolvibile. Ci risulta infatti che l’ex consigliere di minoranza abbia presentato una licenza in sanatoria. Un tentativo disperato. Soprattutto inutile. Neppure la politica con “p” minuscola può fare miracoli. Si tratta di irregolarità urbanistiche insanabili. La villa va acquisita al patrimonio comunale o demolita. C’è poco da discutere o da fare. E non ci sono santi a cui appellarsi.

Nemmeno San Lorenzo può realizzare il sogno di Fusco di mettere in salvo la sua villa. Non tutti i sogni si avverano. Meno che mai quello del novello consigliere di fatto di maggioranza che pur di evitare o procrastinare il sequestro dell’immobile ha cestinato tutte le sue promesse elettorali. Da candidato sindaco si era proposto come alternativa “seria e credibile” a Di Iorio, accusandolo di tutto e di più. Ci mancava soltanto che Fusco additasse l’attuale fascia tricolore di mangiarsi i bambini a pranzo e cena. In realtà il sindaco si è trangugiato Fusco in un sol boccone. Un pasto politico con una doppia finalità: annettere l’esponente dell’opposizione e “bruciarlo” alle prossime comunali. Obiettivo centrato in pieno.

IL COMPLICE MUTISMO DELL’OPPOSIZIONE

Ma al netto delle grandi manovre pseudo-politiche è ancora in atto un abuso edilizio grande come una villa. Perciò risolleviamo il caso Fusco. È trascorso un mese dal nostro precedente articolo. Nessuno si metta in testa che potrà trascorrere tutta la vita. La nostra denuncia a mezzo stampa vale anche come esposto alle autorità competenti. In primo luogo al responsabile del settore Urbanistico e al comandante dei vigili urbani. In seconda istanza ai carabinieri. In terza battuta alla magistratura. Se nemmeno stavolta chi di dovere continuerà a non fare il suo dovere presenteremo un formale esposto nelle sedi opportune per omissione d’atti di ufficio e per possibili altri reati di natura penale e amministrativa. Essere “offuscati” costerà caro ai complici di un’operazione pseudo-politica-infarcita di illegalità.

È infine inaccettabile il mutismo degli esponenti della minoranza. Finora non hanno presentato né una richiesta di accesso agli atti, né hanno promosso un’interrogazione per chiedere chiarimenti all’assessore all’Urbanistica e al capo dell’Utc. Cane non morde cane? Questo è il modo per consentire a chi vuole mangiarsi la città di bacchettare indisturbato. Si scrive opposizione, si legge consociativismo. O, peggio ancora, complicità.

Mario De Michele

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