
Dieci progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza passano dalle mani di Giulio Mascolo a quelle di Vito Buonomo. Quest’ultimo, che guida l’ufficio tecnico comunale, è il nuovo responsabile unico del procedimento per i lavori riguardanti il parco giochi in via Verdi, il bocciodromo in via De Curtis, l’impianto da tennis in via Lanzano, la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente, la scuola media Massimo Stanzione, l’efficientamento energetico del municipio, la palestra del plesso Villano, la realizzazione del centro di raccolta nell’area Pip in via Lampitelli, la bonifica della discarica in località San Giorgio e la costruzione dell’asilo nido in via Migliaccio. Il conferimento dell’incarico a Buonomo è stato deliberato all’unanimità dalla giunta lo scorso 13 marzo. Presenti anche i neo assessori Luigi Macchia e Elvira Caccavale (link in basso). Non si tratterebbe di una “punizione” per Mascolo. Infatti il geometra farà parte dell’ufficio di piano per il Pnrr che nei prossimi giorni Buonomo metterà in piedi.
Perché c’è stato il passaggio di consegne? A quanto pare perché l’attuale capo dell’Utc avrebbe accettato di ricoprire l’incarico a titolo gratuito, essendo in pensione, in cambio della nomina di Rup dei progetti rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per legge infatti al responsabile unico del procedimento, anche se in quiescenza, spetta il 2% dell’80% dell’importo previsto per la realizzazione delle opere, fino a un massino del 40% del totale. La restante parte è distribuita tra i componenti degli uffici di piano dei vari settori. Le somme non distribuite ai dipendenti comunali vanno in economia. In buona sostanza Buonomo non presterà servizio gratuitamente ma guadagnerà una percentuale sulle menzionate opere del Pnrr in base all’avanzamento dei lavori. Si tratta di progetti per svariati milioni di euro. La richiesta del capo dell’Utc, immediatamente manifestata agli amministratori prima di accettare l’incarico, va anche nella direzione di sgombrare il campo da possibili illazioni sul perché un funzionario lavori gratis presso un ente locale impegnativo come Orta di Atella.

La revoca di Mascolo a favore di Buonomo mira inoltre ad accelerare l’iter tecnico-burocratico dei progetti, alla luce della ultratrentennale esperienza lavorativa dell’ex responsabile dell’Utc di Sant’Arpino. Per il sindaco Antonino Santillo e per il presidente dell’assise Giuseppe Massaro cade un altro alibi, quello della carenza di personale. L’ufficio tecnico è guidato da un dipendente esperto come Buonomo e composto dal geometra Mascolo e dall’architetto Luigi Manna. In verità, già dal qualche mese il team dell’Utc è così configurato. Sorge il legittimo dubbio, se non la certezza assoluta, che l’amministrazione comunale continui a pedalare su una cyclette, cioè a vuoto, per l’inadeguatezza della squadra di governo. Ma lo sport preferito di Santillo e Massaro è dare sempre la colpa agli altri. Facile, no? Sarebbe facile anche rinunciare alle indennità di carica che costano ai contribuenti 180mila euro all’anno e quasi un milione di euro per l’intera consiliatura. Su questo punto sindaco, assessori e presidente del civico consesso fanno orecchie da mercante. E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
In ballo ci sono interessi milionari, che ruotano tutti attorno ai Damiano, noti imprenditori del posto. Oltre al progetto del fotovoltaico sui terreni agricoli di loro proprietà, sono sempre più insistenti le voci del possibile ampliamento del centro commerciale Fabulae, struttura dei Damiano che già per com’è ora presenterebbe gravi difformità urbanistiche. Ma l’assessore Tonino Russo spinge per dare il via libera. Tutti sanno che l’esponente di Orta Prospettiva Futura, ex Coraggio, è lo storico tecnico di fiducia dei Damiano. È solare il suo conflitto di interessi. L’assessore va avanti comunque non solo sull’ampliamento del Fabulae ma anche sulla realizzazione di un supermercato nell’area dismessa dell’ex distilleria Leanza, anch’essa di proprietà dei Damiano. Sullo sfondo c’è il “salvataggio” di due noti palazzi abusivi: il famoso “Palazzo rosso” in via Ciardulli, intestato a una società svizzera, e il Parco Polar, complesso immobiliare di circa 100 appartamenti. Entrambi furono sequestrati durante il blitz antiabusivismo del 2009. Se i due palazzi fossero, in qualche modo “regolarizzati”, un noto esponente politico, che opera nell’ombra, avrebbe da festeggiare con bottiglie di champagne pregiate. Intascherebbe infatti altri milioni di euro grazie al sacco edilizio.
Mario De Michele












