Giuseppe Fiorillo

Potrebbe ampliarsi con una candidatura di spicco il gruppo Cesa in Comune capitanato da Giuseppe Fiorillo. Dopo una serie di incontri fattivi il candidato sindaco ha proposto ad Antonio Marino di scendere in campo nella sua lista in corsa alle comunali del 2026. Si tratta di un nome autorevole. Marino infatti ha ricoperto in passato ruoli politici e amministrativi di primissimo piano. È stato vicesindaco, proprio durante una delle due amministrazioni targate Fiorillo, e vanta un lungo curriculum politico, oltre a essere la memoria storica di Cesa per la sua assidua frequentazione di piazza De Michele e per il suo costante impegno civico per la città.

L’interlocuzione tra Fiorillo e Marino è in corso da diverso tempo. Il confronto si sta basando sul programma e sulla squadra che dovrà attuare le proposte prioritarie dello schieramento civico. Una “coalizione di volenterosi” che si pone come primi obiettivi quelli di far tornare alla “normalità” il paese e di ricondurre il confronto politico sul sentiero della civiltà. Basta con la stagione dell’odio e della paura, insomma. L’eventuale candidatura di Marino nella lista Cesa in Comune rappresenterebbe sicuramente un valore aggiunto in termini di esperienza e competenza. L’ex vicesindaco non ha ancora detto “sì”. Ma si è mostrato molto interessato al progetto di Fiorillo. Nei prossimi giorni ne sapremo di più.

Certo è che il raggruppamento dello stimato medico col passare dei giorni sta registrando sempre più entusiasmo. Un ricambio politico-istituzionale sarebbe naturale dopo 10 anni di gestione a trazione Guida. Nell’opinione pubblica Fiorillo è ben visto da tutti, è voluto bene sia come persona, sia per come ha ricoperto la carica di sindaco. Il suo ritorno a capo dell’amministrazione comunale pacificherebbe la città, da un decennio avvolta nella cappa di un sistema di potere asfissiante. Il candidato di Cesa in Comune sarà il sindaco di tutti. Non soltanto di una piccola cerchia di beneficiari di posti di lavoro, incarichi e prebende. Con Fiorillo il paese volterebbe pagina. E sarebbe ora.

Mario De Michele

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