Antonino Santillo

Perché l’amministrazione comunale di Orta di Atella, con disumano accanimento terapeutico, non getta la spugna nonostante il totale fallimento orami sotto gli occhi di tutti? Alla luce del disastro compiuto da Antonino Santillo e company la domanda è d’obbligo. Se la pone la stragrande maggioranza dei cittadini. Se lo chiedono i gruppi consiliari ed extraconsiliari di opposizione. È una domanda che si fanno in tantissimi. In due anni di governo il sindaco e il suo team non sono stati in grado di dare risposte concrete e efficaci a nessuna delle problematiche del territorio. La fascia tricolore passa le giornate a leggere la posta del comune. Uno degli assessori, Annalisa Cinquegrana, non pervenuta per 24 mesi, resta a galla soltanto perché lo vogliono il cognato Gianfranco Piccirillo, cugino di Santillo, e Orta Prospettiva Futura, capeggiata da Angelo Brancaccio. Tra i due c’è un feeling indissolubile. Ai più inspiegabile. Un legame nato negli anni del cemento, quando Piccirillo proprio grazie all’allora primo cittadino Brancaccio dalla sera alla mattina si riciclò come imprenditore edile. All’inizio gli affari andarono bene. Tutti i week-end all’Aeneas di Gaeta, abiti sartoriali da migliaia di euro e borse Luis Vuitton sfoggiate dalla moglie.

Gianfranco Piccirillo

Poi il suo tenore di vita da nababbo lo portò alla rovina. E oggi, a quanto dicono tutti, è indebitato fino al collo, al punto che la casa del padre in via Carosone è stata venduta all’asta qualche mese fa. Nello stesso palazzo abita lo stesso Piccirillo e il fratello, il cui appartamento è oggetto di ordinanza di demolizione o di acquisizione al patrimonio comunale. Non più speranza di salvarlo. È arrivata la sentenza definitiva Consiglio di Stato. Quando interviene l’ufficio tecnico comunale? Anche la casa di Piccirillo presenta difformità urbanistiche. Il terrazzo coperto è stato adibito a camera da letto. Stranamente questo abuso non è stato segnalato tramite gli esposti anonimi del solito noto. Ma sarebbe comunque il caso, anzi doveroso, che il responsabile dell’Urbanistica Vito Buonomo disponga un sopralluogo per verificare lo stato dell’arte. Dubitiamo che avverrà. Buonomo è considerato “uomo di fiducia” di Brancaccio, che infatti lo ha catapultato al comune di Orta di Atella nonostante il geometra fosse in pensione. C’è un palazzo svizzero abusivo da “sistemare”. Ma non si può. Idem per un altro immobile.

Tonino Russo

Su cosa si fonda il patto di ferro tra Santillo e Piccirillo, da un lato, e tra Brancaccio e Orta Prospettiva Futura dall’altro? L’interesse della collettività non c’entra nulla. In pentola bollono affari milionari. L’assessore all’Urbanistica, il brancacciano Tonino Russo, ha a cuore due progetti. Il primo riguarda la nascita di un supermercato nell’area dismessa dell’ex distilleria Leanza. Il secondo prevede l’ampliamento del centro commerciale “Fabulae”. Chi sono i proprietari delle due aree? La famiglia Damiano, noti imprenditori del posto. Se le due operazioni andassero in porto i benefici economici sarebbero enormi. Parliamo di milioni di euro. Guarda caso, il tecnico privato dei Damiano è proprio l’assessore all’Urbanistica Russo, espressione di Orta Prospettiva Futura.

Giuseppe Massaro

I due progetti saranno attuati? È molto improbabile. RinnoviAmo Orta, gruppo consiliare guidato da Tiziana Dirasco e composto da Raffaele Lampano, capitanato da Giuseppe Massaro e Salvatore Del Prete, non è per nulla orientato a dare il via libera in assise. Il presidente del consiglio e l’architetto stopperanno i due blitz. Fortemente contrario anche il movimento politico-consiliare Rinascita e Resilienza per Orta, ideato e coordinato da Mimmo Lettieri, stimato professionista e persona perbene. Come già descritto in altre occasioni, la maggioranza è divisa in due blocchi: c’è chi pensa a capitalizzare l’attività amministrativa e chi spinge per la risoluzione dei problemi della collettività. Quali componenti prevarranno? Lo sapremo a breve. Nelle prossime puntate parleremo anche delle zone Pip. Sembra che siano stati presentati al comune cinque progetti, curati da un celebre geometra. Tutti irregolari. La storia si ripete. E il ritorno al passato è alle porte.

Mario De Michele

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