
“Tanto per non cambiare anche nel caso della seconda edizione di Agrofestival è mancata totalmente la condivisione. Si tratta di un lodevole progetto, ma è stato gestito come se fosse proprietà privata di qualcuno e non un bene per i cittadini”. Come sempre non le manda a dire Adele Ferrara. La consigliera comunale non ha gradito i “soliti metodi” dell’assessore ai Alfonso Oliva. Sarà per un caso fortunato, sarà forse per una cambiale in bianco, sarà perché il bando è un vestito cucito su misura fatto sta che l’incarico di direttore artistico della kermesse è stato conferito a Peppe Lettieri, uno tra i più strenui sostenitori social e real del braccio destro di Franco Matacena (clicca qui per l’articolo). Su Fb Lettieri utilizza il profilo denominato Riccardo Normanno, come lui stesso ha sempre ammesso. E tutti sanno che è il suo. Incluso Oliva, che infatti quattro giorni fa ha esultato per la sua fresca nomina: “Una spettacolare estate in città con il direttore artistico Peppe Lettieri alias Riccardo Normanno” (foto in basso).

L’entusiasmo dell’assessore ai Grandi Eventi è più che giustificato. Quando il governo della città era nelle mani del sindaco Alfonso Golia e del centrosinistra, Lettieri lanciava da Fb strali infuocati contro l’allora fascia tricolore e il suo team. Golia era preso di mira anche se il Napoli perdeva in casa per un macroscopico errore arbitrale o se qualche rondine non volava in stormo nei cieli di Aversa nel periodo pre-migratorio. Diametralmente opposto il giudizio di Lettieri su Oliva, elogiato e plaudito in stile Fantozzi con la lingua penzolante all’epoca in cui era consigliere comunale di minoranza. A quei tempi l’unica attività amministrativa di Oliva era quella di ripetere come un orologio a cucù che “la città era governata da dilettanti allo sbaraglio”. Appena nelle stanze del potere si è accomodato lui l’universo mondo ha compreso che il vero dilettante allo sbaraglio era ed è proprio Oliva, che si è dimostrato un re Mida all’incontrario: tutto quello che tocca diventa un disastro. Il Natale ad Aversa docet!

Se a dirlo è un autorevole esponente della maggioranza come la consigliera Ferrara qualche motivo ci sarà. “Si continua a fare la politicuccia piccola piccola, è periodo di saldi, scende il prezzo”, dice la stimata professionista senza giri di parole riferendosi all’incarico assegnato a Lettieri con il beneplacito di Oliva. “Sono sempre più evidenti – aggiunge Ferrara – le ragioni per cui manca la condivisione nella squadra di governo: c’è chi continua a pensare agli interessi di bottega e trascura i problemi della città. Non è possibile e non è normale che in ogni scelta poco chiara o discutibile ci sia sempre lo stesso zampino”.
Che l’incarico sarebbe stato conferito a Lettieri non ha sorpreso praticamente nessuno. Se ne parlava da molto tempo. Poi è arrivata la conferma ufficiale. Al momento in cui scriviamo sull’albo pretorio del comune non c’è traccia dei criteri di scelta con cui è stato indicato il direttore artistico della seconda edizione di Agrofestival. Sappiano soltanto che la mansione prevede un compenso di 4.950 euro, appena sotto la soglia dei 5mila euro. In questi casi la normativa sugli incarichi professionali è meno stringente. Sia chiaro, non è una questione personale, come qualcuno in modo pretestuoso ha fatto balenare sui social. Peppe Lettieri è un amico e un valente collega. Ma la sua strettissima vicinanza all’assessore Oliva pone una questione di opportunità politica. Non a caso voci critiche si sono levate anche all’interno della maggioranza con l’intervento, come sempre schietto e onesto, di Adele Ferrara.
Immaginate se l’allora sindaco Golia avesse conferito un incarico a un suo supporter sfegatato. Sarebbe successo il finimondo. Con Oliva in prima fila a brandire la bandiera della legalità e della trasparenza amministrativa. Oggi l’assessore ai Grandi eventi preferisce nei momenti opportuni starsene dietro le quinte. Nell’ombra si possono fare tante cose. Opache o sbagliate. Come un re Mida all’incontrario o come un dilettante completamente allo sbando che segue i “soliti metodi”, per dirla con Ferrara quelli della “politicuccia piccola, piccola”.
Mario De Michele
IL POST DI ALFONSO OLIVA

CLICCA PER IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
LE DELEGHE DI ALFONSO OLIVA













