
Che Filippo Panza sia una persona di specchiata moralità e un politico coerente e di alto profilo non lo scopriamo oggi. L’autorevole esponente del Movimento 5 Stelle di Aversa, già portavoce del gruppo territoriale, sarebbe stato un ottimo candidato sindaco del centrosinistra alle ultime comunali. Poi si virò su Mauro Baldascino per il pressing del Pd. E dalle urne uscì un risultato disastroso. Non ci sorprende più di tanto quindi la netta presa di posizione di Panza sul salto della quaglia del consigliere pentastellato Marcantonio Mottola, che ieri in assise ha votato i riequilibri di bilancio consentendo alla maggioranza di approvare uno dei punti all’ordine del giorno. “Mi dissocio fermamente – dichiara Panza – da quanto accaduto ieri nel corso del civico consesso. Apprendere che un consigliere del Movimento ha votato con la maggioranza segna uno strappo profondo e inaccettabile rispetto ai valori che in questi anni abbiamo difeso con fatica e coerenza. Da cittadino, da attivista e da uomo delle istituzioni, provo amarezza e disagio. La fiducia delle persone non si tradisce. Mai”.

Non fa una piega il ragionamento di Panza. Fare da scialuppa di salvataggio a una maggioranza allo sbando, priva dei numeri per approvare importanti misure finanziarie non può essere derubricato a incidente di percorso. È una rottura insanabile. Giustamente Panza pone l’accento sui “valori” dei 5 Stelle, una peculiarità su cui il partito di Giuseppe Conte e in verità anche quello di Grillo e Casaleggio ha sempre basato la sua azione politica. Una cifra distintiva che ha reso la comunità pentastellata un punto di riferimento per molti italiani. Tradire quei valori è come tradire il partito, gli attivisti e gli elettori. Da qui l’intervento di Filippo Panza che ha voluto immediatamente marcare la distanza tra lui e Mottola. E in effetti tra due, per come intendono la politica, il divario è siderale.

L’artefice dell’operazione Mottola è Giovanni Innocenti. Tra il presidente dell’assise e il consigliere comunale, ormai ex 5 Stelle, c’è uno stretto rapporto di amicizia e una familiarità che dura da anni. Non appena il leader di Aversa Moderata ha capito che Matacena e company non avevano i numeri per l’assenza polemica di tre esponenti di Aversa Azzurra ha calato sul tavolo la carta Mottola. E gli equilibri di bilancio sono passati con i 13 voti necessari. Non è andata bene invece sul Dup. Mottola si è astenuto. La maggioranza si è fermata a 12 voti a favore. Tutto da rifare.
Intanto i consiglieri comunali di centrosinistra Baldascino, Mario De Michele e Marco Girone e i referenti politici dei 5 Stelle, de la Politica che serve e del Pd, Giuseppe Buompane, Alfonso Golia ed Eugenio Marino hanno diramato un comunicato per condannare senza sé e senza ma il comportamento di Mottola. Un bel po’ azzardato il riferimento al “ribaltone di Matacena”. Nella passata consiliatura proprio il centrosinistra, con la regia occulta di Stefano Graziano, ne fece uno con alcuni esponenti dell’attuale maggioranza. Innocenti docet! Forse un periodo di ferie non farebbe male per rimettere assieme idee e progetti. E soprattutto per evitare spiacevoli gaffe.
Mario De Michele
IL COMUNICATO DEL CENTROSINISTRA
Con un’operazione degna della peggiore tradizione trasformista, Antonio Mottola, eletto con appena un centinaio di voti grazie ai resti di tutta la coalizione di centrosinistra, ha gettato la maschera. Non più rappresentante del Movimento, non più voce del dell’opposizione di centrosinistra: si è dichiarato ‘indipendente’, ma nei fatti si è accodato alla maggioranza, mantenendo il numero legale e votando i riequilibri di bilancio fianco a fianco con chi, fino a ieri, diceva di voler contrastare. Un tradimento politico e degli elettori in piena regola, che conferma ciò che temevamo: nessuna visione alta, nessuna coerenza, solo interessi piccoli, atteggiamenti ombelicali. Il mondo è in fiamme, dall’Ucraina al Medio Oriente, gli USA scatenano una anacronistica guerra di dazi globale e persino con gli alleati storici europei, a ognuno di noi è richiesto di alzare lo sguardo e fare la propria parte ispirandosi a valori alti che possano riempire una vita, invece nella città delle 100 chiese c’è chi sa solo abbassare la testa per restare a galla. E così ‘ribaltone di Matacena’ è ormai realtà: un’operazione che nulla ha a che vedere con il bene collettivo, con i valori politici, ma solo con il pallottoliere di chi pensa alla propria sopravvivenza politica. Mottola ha scelto di tradire il suo mandato, rinnegando le promesse fatte agli elettori e calpestando i principi del Movimento e della coalizione con cui è stato eletto. Non li rappresenta più e ha dichiarato di voler operare ‘libero da vincoli partitici’, che in termini pratici significa non dover dare conto alla coalizione che lo ha candidato e agli elettori che lo hanno eletto, quindi di fare politica per sé stesso. Coerentemente con il venir meno all’impegno preso con Partito, coalizione ed elettori – scelta legittima – Mottola dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni da consigliere comunale e tornare – insieme a sindaco e amministrazione – a restituire la parola ai cittadini.












