NAPOLI– E’ stato dimesso dall’ospedale Monaldi, S.P., un bambino di Avellino con meno di due anni che ha lasciato la divisione di Cardiochirurgia pediatrica, dove era stato ricoverato a undici mesi, con un cuore nuovo avuto da un donatore di cinque anni ed ha fatto ritorno a casa. L’Azienda dei Colli ha voluto per l’occasione, tra la commozione generale dei familiari e dei sanitari che l’hanno avuto in cura, salutarlo con una festa.
“E’ la prima volta in assoluto – sottolinea il direttore generale dell’Aorn Monaldi-Cotugno-CTO Antonio Giordano – che una struttura sanitaria del Sud interviene due volte su un bambino, prima con un cuore artificiale e poi con il trapianto. Il mio ringraziamento va all’equipe guidata da Giuseppe Caianiello, con cui hanno collaborato i dottori Andrea Petraio e Fabio Ursomando. Mi sento particolarmente orgoglioso, assieme a quanti lavorano nell’Azienda dei Colli, per aver restituito alla vita normale un nascituro colpito a soli 5 mesi da una cardiopatia dilatativa in conseguenza di una miocardite. La Divisione di Cardiochirurgia pediatrica lo ha seguito passo passo, intervenendo puntualmente per contrastare tutte le conseguenze che una malattia del genere comporta, fino ad ottenere il risultato sperato”. S.P. giunse al Monaldi in condizioni disperate. Dopo soli due giorni, venne operato. Un cuore meccanico, il “Berlin Heart” (per il cui utilizzo il Monaldi è l’unico centro individuato dal ministero della Salute nell’Italia meridionale), fatto da una consolle elettrica con due ampolle esterne collegata con una serie di tubicini al torace del paziente, lo ha accompagnato per dieci mesi, permettendo l’ossigenazione degli organi vitali, e consentendogli di muoversi, camminare e giocare. Poi, a febbraio scorso il trapianto con un cuore nuovo compatibile, l’ennesima crisi da rigetto e il trattamento in terapia intensiva. Infine, la guarigione.